Filmagogia 2021

Cinemazero sabato 11 settembre alla Mostra del Cinema di Venezia ha ricevuto il Premio Filmagogia edizione 2021, prestigioso riconoscimento voluto dall’omonima fondazione che va a confermare quello che è stato il suo costante impegno nel proporre nel difficile periodo della pandemia contenuti on-line – in particolare tutta l’attività del festival “Pordenone  Docs Fest – Le voci dell’inchiesta”, coi suoi numerosi film in anteprima e approfondimenti – e il supporto dell’attività didattica e di formazione per studenti e docenti.

In rappresentanza di Cinemazero sono intervenuti alla tavola rotonda Audiovisual cares: film literacy come sostegno ai bisogni socio-educativi in tempo di pandemia e del post-pandemia Elena Chiara D’Incà – Responsabile Mediateca e attività didattiche, e Paolo Antonio D’Andrea – Formatore. Il dibattito di quest’anno si focalizzerà sul tema

Cinemazero intende rinnovare l’impegno e la disponibilità che gli sono stati riconosciuti anche per il prossimo anno scolastico 2021/2022, mettendo a disposizione tutte le proprie competenze tecniche, scientifiche e le professionalità, così come l’uso dei propri spazi per ampliare le occasioni di apprendimento culturale degli studenti dentro e fuori la scuola.

La nuova offerta formativa pensata per l’anno scolastico 2021/2022 è già online e consultabile sul sito di Cinemazero: https://cinemazero.it/cinemazero-e/didattica-audiovisivo/

Un impegno a supporto dell’attività di Docenti e Dirigenti scolastici che si conferma anche con l’attivazione presso la sua Mediateca di uno sportello informativo e di consulenza sugli strumenti e metodologie didattiche per applicare in aula le potenzialità del linguaggio audiovisivo e dei nuovi media, ed avere consulenza sul diritto d’autore a scuola (servizio in collaborazione con AVI – Associazione Videoteche e Mediateche Italiane).

Poesia Doc

Cinemazero a Pordenonelegge per omaggiare tre grandi autori del nostro tempo

Sempre più di frequente le vite dei poeti vengono raccontate attraverso le immagini, la loro voce e quella di chi li ha conosciuti, nei luoghi da loro vissuti e evocati. Ne escono intensi ritratti sull’uomo e la sua opera, talora intrecciate, in altri casi ineffabilmente discoste. Ecco dunque che Cinemazero,  in collaborazione con Pordenonelegge propone tre documentari su altrettante figure di poeti importanti per il nostro tempo. Tutte le proiezioni si terranno nella Sala Grande del Cinemazero alle 17.30.

Mercoledì 15 settembre ci sarà “Franco Fortini – Memorie per dopo domani” (regia di Lorenzo Pallini), che è il coronamento di sei anni di lavoro e di studio, ma anche e soprattutto di viaggi, incontri e legami. Questa intensità si avverte soprattutto nel montaggio, che spesso fonde piani di realtà solitamente destinati alla rigidità dell’alternanza e della separazione. Il materiale di repertorio trascolora nel girato vero e proprio; la voce dei partecipanti al documentario sfuma in quella di Fortini, conservata su vinili e musicassette d’archivio. Sarà presente il regista Lorenzo Pallini.

Giovedì 16 settembre sarà la volta de “La Macchia di Inchiostro” , l’opera prima di Ciro Valerio Gatto: un ritratto inedito di uno dei più grandi intellettuali italiani del Novecento, Roberto Roversi, raccontato attraverso la messa in scena dell’omonima opera inedita e con le testimonianze di Stefano Benni, Alessandro Bergonzoni, Gaetano Curreri, Antonio Bagnoli e di studiosi, ricercatori universitari e collaboratori. Sarà presente il regista Ciro Valerio Gatto.

Venerdì 17 settembre verrà proiettato “Leo su Leo”, il documentario su Leonardo Zanier. Realizzato da Stefano Lizier e edito con il libro da Kappavu, tra racconto in prima persona e lettura di testi, il documentario (27 minuti) mostra i profili più amati del poeta friulano: l’appartenere ai luoghi, la protesta con il disgregarsi della loro antica socialità e la vicinanza al mondo del lavoro. Sarà presente Valerio Furneri, co-autore della biografia edita nel 2020.

«Venezia, la luna e… robot»

Di Lorenzo Codelli e Lello Bersani

Ansa ultim’ora. Paolo Villaggio e Marco Ferreri gireranno per la prima volta un film assieme. Ambedue hanno deciso, all’insaputa l’uno dall’altro, di chiedere al Ministero delle Nuvolette una «007 licenza di divertirsi post- covid»

Ancora top secret titolo e soggetto della pellicola. 

Si sa solo che sarà interamente girata, tra il Natale e l’Epifania, al Lido di Venezia.  

Grazie ai schèi della Malamocco Film Commission. 

Creata tre giorni fa, sul proprio yacht, da Dino De Laurentiis. 

Paolo Villaggio interpreterà Robotxol, una via di mezzo tra Fantozzi e il Dottor Stranamore. 

“Boxol“ era l’appellativo del macchinario elefantiaco di prenotazione on line della Mostra del Cinema 2021, quello che prese definitivamente il potere al Lido.

Ferreri: «Ho sentito raccontare il mio attuale dirimpettaio, Alberto Barbera, manager culturale di prima grandeur, le cose da fantascienza che gli erano capitate nell’estate del ‘21».

Così rivela Ferreri intervistato da Lello Bersani sul Tg1, ridendosela sotto la barbetta incolta a raggiera.

Ferreri:  «Ti ricordi Io, robot ? La raccolta di Isaac Asimov pubblicata da Arnoldo Mondadori nel lontano 1950. Io avevo 22 anni. L’emergente scrittore russo-americano così profetizzava:

« Quando la Terra è dominata da un padrone-macchina… »

«Quando i robot sono più umani dell’umanità….»

Lello: « Perchè vuoi fare un’altra storia di sf? Un floppone come Il seme dell’uomo non t’era bastato?»

 Villaggio: « Pardon, boys. Il mio compagno di merende Roberto Cicutto mi ha riferito gli stessi, incredibili fatti accadutigli nell’estate caliente del’21. Lui allora era Superpresidente Megagalattico della Biennale dello Spazio. Un ente inutile creato in Laguna nientemeno che dal Re d’Italia in un momento di sconforto, tra la ritirata di Caporetto e D’Annunzio incocainato a Fiume. Un plotone di robot alieni, capeggiati dal demente Robotxol, seguendo beninteso alla lettera tutti quanti gli innumerevoli decreti anti-covid del ministro Esa-Speranza, e dopo un bel po’ di spritz trincati a Torcello con gli osti Tinta e Tinto alla Locanda Cipriani, s’impadronì nottetempo a San Marco degli Uffici Stampa, Ospitalità, Sbigliettatura, Sbordellamento e Demenxiapura della LXXVIII Mostra del Cinema. Diagnosi secondo Àlex de la Iglesia: Veneciafrenia ».

Lello: «Lo girerai in chiave di commedia dell’assurdo, tipo L’udienza ?».

Ferreri : «Piuttosto una Grande abbuffata al LSD. Paolo interpreterà un robot perverso quanto esilarante. Spietatissimo contro gli umani in generale, e in particolare contro i cosiddetti “accreditati alla Mostra”. Quei poveri fessacchiotti che gli han versato on line un obolo di 60 € con l’illusiò di godersi qualche bel filmetto di Sorrentí, Larraí, Tornató, tre o quattro days before scaricarseli gratis da internet. Rimasero tutti in braghe de tela! Villaggio se fa n’abbuffata gigantesca di abbonamenti inservibili, press pass disabilitati e ticket di non-accesso alle proiezioni, tuffandocisi dentro beato come Paperòn de Paperoni».

         Lello: « Happy end oblige Marco, sennò Dino te mena !?».

Ferreri: «Non lo so. Forse lo girerò a Parigi, scavando nuovamente il gran canyon sotto les Halles che avevo usato per Non toccare la donna bianca. Più probabilmente girerò dal vero, al Lido di Venezia, il finalone neorealista che m’ha suggerito un teenager triestino, Lorentz Codellich. Si vedranno i tre compari, cioè i veri Robotxol/Villaggio, Cicutto e Barbera, in fuga disperata su una gondoeta. Dall’alto del cielo piomba su di loro, e sul vero Palazzo del Cinema, un vero missile nucleare. Lo cavalco io, vestito da true cowboy. BOOOOOOOOOOOOOOOM !!! ».

Lello: «Ti costerà una valanga di miliardi! Kubrick aveva usato effetti speciali per un happy end simile».

Ferreri: «Lui era un genio! Io un buzzurrone ahò. Faccio quel che posso pè vvendicà stò cacchio d’umanità!».

Pronti.. via (e speriamo sia la volta buona!)

Di Marco Fortunato

Pronti, attenti… via! Ormai siamo esperti di (ri)partenze ma quella di questi giorni, con la ripresa dell’attività in sala, speriamo sia davvero l’ultima, quella definitiva.

Contro ogni scaramanzia lo diciamo apertamente, abbiamo voglia di tornare alla nostra, sana, abitudine cinematografica, fatta di proiezioni, incontri, festival e socialità. Abbiamo dimostrato, nei fatti, di essere disposti a molti sacrifici per ritornare a vivere quei luoghi di cultura e di socialità che sono le sale cinematografiche. Abbiamo dimostrato, con il successo delle attività estive, che stare insieme, in sicurezza, è possibile e che nessuna diretta streaming potrà mai sostituire il piacere di un’esperienza collettiva.

Dopo lunghi mesi di difficoltà questa volta le premesse sembrano essere quelle giuste anche dal punto di vista della distribuzione: se è vero che qualche titolo continua ad essere dirottato sulle piattaforme è altrettanto vero che i film di qualità attesi in sala nei prossimi mesi non mancano. Paolo Sorrentino, Andrea Segre, Nanni Moretti,  Mario Martone, Gabriele Mainetti, solo per restare nel nostro Paese, sono solo alcuni degli autori che hanno girato in epoca Covid (o anche prima) e usciranno entro Natale.

Noi, ovviamente, abbiamo pensato a voi e a come ripagare il grande affetto che ci avete dimostrato in questi mesi. Per questo abbiamo elaborato quattro proposte, per entrare a pieno titolo a far parte del progetto culturale di Cinemazero.

Per i primi due mesi (dal 1° settembre al 31 ottobre) sarà infatti possibile sottoscrivere la vostra CinemazeroCard usufruendo di speciali vantaggi. Biglietti gratuiti, abbonamenti, le speciali borse LA VITA È UN FILM sono solo alcuni di essi. E per chi aveva già la tessera ma e vuole rinnovarla? Cinemazero ha pensato anche a voi e ci tiene a ringraziarvi del grande sostegno che ci avete dato: per tutti coloro che rinnoveranno una tessera sottoscritta dopo il 1° gennaio 2020 infatti 2 mesi di validità li regaliamo estendendo la validità a 14 mesi dal momento del rinnovo.

Attore o regista? Produttore o Premio Oscar? Scoprite i dettagli su www.cinemazero.it e scegliete il vostro modo di vivere con noi la vostra vita cinematografica da protagonisti.

Noi vi aspettiamo e intanto andiamo a prendere posto