Novembre 2022

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Novembre 2022

Editoriale:

Quarant’anni di eccellenza e oltre Un premio speciale quale “punto di riferimento per l’eccellenza delle iniziative culturali legate all’audiovisivo” è stato quello consegnato a Cinemazero, il 10 ottobre scorso, dalla Camera di Commercio di Udine e Pordenone. Un grande onore ma anche una grande responsabilità. Se da una parte infatti si riconosce l’impegno, ormai più che quarantennale dell’Associazione nel promuovere e valorizzare la cultura dell’audiovisivo in tutte le sue declinazioni,...

Quarant’anni di eccellenza e oltre

Un premio speciale quale “punto di riferimento per l’eccellenza delle iniziative culturali legate all’audiovisivo” è stato quello consegnato a Cinemazero, il 10 ottobre scorso, dalla Camera di Commercio di Udine e Pordenone. Un grande onore ma anche una grande responsabilità. Se da una parte infatti si riconosce l’impegno, ormai più che quarantennale dell’Associazione nel promuovere e valorizzare la cultura dell’audiovisivo in tutte le sue declinazioni, d’altra ci impone di chiederci come consolidare e implementare, oggi, il lusinghiero ruolo cui fa riferimento la motivazione.

Per prima cosa merita una riflessione il contesto nel quale questo premio ci è stato assegnato. È molto significativo, ad esempio, che sia stato inserito nell’ambito delle premiazioni dell’economia e dello sviluppo a certificare, ancora una volta, come il cinema sia cultura ma anche impresa, seppur di natura, appunto, culturale.

Essere impresa significa muoversi all’interno di un mercato, con delle regole e prospettive, prima di tutto economiche. Cinemazero in questo senso ha elaborato un preciso progetto per i prossimi anni che prevede diversi interventi. Da una parte, infatti, è in programma un ulteriore ammodernamento delle strutture e la creazione di nuovi spazi di socialità legati al cinema. Dall’altro si proseguirà nell’impegno, già avviato, ad innovare i processi di gestione dei servizi al pubblico per creare un’offerta sempre più semplice e personalizzata.

L’obbiettivo complessivo è quello di ottimizzare le risorse e valorizzare al meglio le competenze del personale, per liberare tempo e denaro, che dovranno essere investiti per rafforzare sempre di più l’aspetto “culturale” che caratterizza la nostra impresa.

Per dare senso compiuto al termine “culturale” Cinemazero dovrà lavorare su diversi fronti: rafforzare e mantenere costantemente aggiornata la sua proposta, salvaguardando la sua identità, recuperando il pubblico che si è perduto e coinvolgendone di nuovo con un programma di qualità nell’ambito di un ampio progetto culturale per far sì che il cinema ritorni ad essere strumento prezioso per leggere e interpretare la realtà. Sarà poi necessario – come Andrea Crozzoli approfondisce in un altro articolo di questo numero – approntare uno specifico percorso per le scuole e, più in generale, un’offerta didattica che sappia incontrare le esigenze dei docenti ma anche degli studenti, ricordando che essi sono anche e prima di tutto giovani spettatori, con gusti e curiosità che vanno rispettati. Insomma, c’è molto da fare, imparando dal passato e guardando al futuro, affinché l’eccellenza di Cinemazero possa durare altri quarant’anni e oltre.

 

Quarant’anni di eccellenza e oltre

Un premio speciale quale “punto di riferimento per l’eccellenza delle iniziative culturali legate all’audiovisivo” è stato quello consegnato a Cinemazero, il 10 ottobre scorso, dalla Camera di Commercio di Udine e Pordenone. Un grande onore ma anche una grande responsabilità. Se da una parte infatti si riconosce l’impegno, ormai più che quarantennale dell’Associazione nel promuovere e valorizzare la cultura dell’audiovisivo in tutte le sue declinazioni, d’altra ci impone di chiederci come consolidare e implementare, oggi, il lusinghiero ruolo cui fa riferimento la motivazione.

Per prima cosa merita una riflessione il contesto nel quale questo premio ci è stato assegnato. È molto significativo, ad esempio, che sia stato inserito nell’ambito delle premiazioni dell’economia e dello sviluppo a certificare, ancora una volta, come il cinema sia cultura ma anche impresa, seppur di natura, appunto, culturale.

Essere impresa significa muoversi all’interno di un mercato, con delle regole e prospettive, prima di tutto economiche. Cinemazero in questo senso ha elaborato un preciso progetto per i prossimi anni che prevede diversi interventi. Da una parte, infatti, è in programma un ulteriore ammodernamento delle strutture e la creazione di nuovi spazi di socialità legati al cinema. Dall’altro si proseguirà nell’impegno, già avviato, ad innovare i processi di gestione dei servizi al pubblico per creare un’offerta sempre più semplice e personalizzata.

L’obbiettivo complessivo è quello di ottimizzare le risorse e valorizzare al meglio le competenze del personale, per liberare tempo e denaro, che dovranno essere investiti per rafforzare sempre di più l’aspetto “culturale” che caratterizza la nostra impresa.

Per dare senso compiuto al termine “culturale” Cinemazero dovrà lavorare su diversi fronti: rafforzare e mantenere costantemente aggiornata la sua proposta, salvaguardando la sua identità, recuperando il pubblico che si è perduto e coinvolgendone di nuovo con un programma di qualità nell’ambito di un ampio progetto culturale per far sì che il cinema ritorni ad essere strumento prezioso per leggere e interpretare la realtà. Sarà poi necessario – come Andrea Crozzoli approfondisce in un altro articolo di questo numero – approntare uno specifico percorso per le scuole e, più in generale, un’offerta didattica che sappia incontrare le esigenze dei docenti ma anche degli studenti, ricordando che essi sono anche e prima di tutto giovani spettatori, con gusti e curiosità che vanno rispettati. Insomma, c’è molto da fare, imparando dal passato e guardando al futuro, affinché l’eccellenza di Cinemazero possa durare altri quarant’anni e oltre.

 

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