Piccoli registi crescono: tra il 19 giugno e il 14 luglio,nella Mediateca di Cinemazero, i bambini scopronotutti i segreti della settima arte!
Piccoli cineasti crescono: per la prima volta Cinemazero propone Animiamoci!, un punto verde molto particolare per i bambini dai 6 agli 11 anni, che impareranno tutti i segreti della settima arte. Tra il 19 giugno e il 14 luglio, per quattro settimane, dal lunedì al venerdì mattina, dalle 8:30 alle 13, i giovanissimi aspiranti registi seguiranno un originale programma di laboratori, tenuti daesperti di didattica del cinema e dell’audiovisivo e da formatori di Cinemazero riconosciuti dal Piano nazionale cinema e immagini per la scuola. Una proposta unica, che unisce l’apprendimento al divertimento assicurato, in un percorso che porterà i più piccoli a liberare la loro creatività, giocando con le immagini fisse e in movimento, sperimentando tecniche di ripresa, animazione e disegno.
I laboratori si terranno presso la Mediateca di Cinemazero, in Palazzo Badini. La prima settimana, dal 19 al 23 giugno, i piccoli cinefili creeranno una rivista molto speciale, tra immagini fisse e cinema. Dal 26 al 30 giugno, sperimenteranno diverse tecniche di animazione per creare fantastiche avventure, in un percorso dal pre-cinema all’animatic. La terza settimana, dal 3 al 7 luglio, sarà dedicata alla creazione di un vero e proprio cortometraggio di animazione. Dal 10 al 14 luglio, i laboratori si concluderanno con il disegno del film, in collaborazione con il Piccolo Festival dell’Animazione: l’immaginazione dei bambini si rifletterà nella creazione di uno storyboard.
Non mancheranno visite guidate alla scoperta dei segreti di Cinemazero, come gli archivi di fotografie, pellicole e la magia senza tempo della cabina di proiezione al cinema.
Numeri che parlano da soli: Italia 2022 con 44 milioni di
spettatori al cinema; Francia 2022 con 151 milioni di spettatori al cinema.
Se poi guardiamo al futuro, ovvero ai giovani, i dati sconfortanti
dell’Italia assumono una dimensione tragica con il 76% dei minori che in Italia
non svolge alcuna attività ludico-creativa; il 53% non è mai stato al cinema e
l’89% non è mai entrato in un teatro.
Una prospettiva di povertà educativa agghiacciante se pensiamo che
i primi anni di vita sono il periodo cruciale per lo sviluppo dei bambini,
delle capacità e competenze cognitive, non cognitive e fisiche. Quale futuro
stiamo preparando?
In Italia, sono oltre 2 milioni i minori ed adolescenti che vivono
in povertà educativa, quasi un quarto (il 23% esattamente) del totale della
popolazione in questa condizione. Una delle dimensioni più gravi e inesplorate
della povertà minorile è, infatti, la povertà educativa, ovvero la
privazione, per i bambini e gli adolescenti, dell’opportunità di apprendere,
sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e
aspirazioni. La povertà educativa si manifesta, quindi, come privazione delle
competenze cognitive, fondamentali per crescere e vivere in una società
contemporanea sempre più caratterizzata dalla rapidità dell’innovazione e
dalla conoscenza; ma si traduce anche nel mancato sviluppo delle capacità
cosiddette “non-cognitive” quali la motivazione, l’autostima, le aspirazioni ed
i sogni, la comunicazione, la cooperazione, l’empatia, che sono altrettanto
fondamentali per la crescita dell’individuo ed il suo contributo al benessere
collettivo. Da non trascurare inoltre il carattere multi-dimensionale della
povertà educativa come l’apprendere per comprendere o per rafforzare la
motivazione, la stima in se stessi e nelle proprie possibilità; la capacità
di controllare i propri sentimenti anche nelle situazioni di difficoltà e di
stress o la capacità di relazione interpersonale e sociale in quanto individui
sociali, così come apprendere per condurre nella crescita una vita autonoma ed
attiva. Colpendo i minori nel periodo più vulnerabile della loro esistenza, la
povertà educativa determina uno svantaggio che difficilmente poi potrà essere
colmato nell’età adulta. Un ruolo altrettanto importante per l’acquisizione di
capacità e competenze da parte del bambino è assolto dal contesto educativo e
culturale offerto dal territorio, la cosiddetta “comunità educante” fuori
dalle pareti domestiche e scolastiche. La povertà educativa può quindi anche
essere misurata attraverso la mancata partecipazione dei bambini ad attività
ricreative e culturali extra-curricolari (quali andare al cinema, a teatro,
concerti, musei, mostre, ecc.). Il piacere di stare con gli altri, la capacità
di vincere la solitudine, di stare bene in compagnia, ma anche la motivazione
nel perseguire uno scopo nella vita, la voglia di cogliere opportunità per
crescere educativamente. I servizi educativi per la prima infanzia
rappresentano un intervento chiave per sconfiggere la povertà educativa,
rappresentano componenti essenziali del bagaglio educativo dei minori.
L’utilizzo delle quali, se finalizzato, in particolare, all’attività
formativa, è associato ad una minor povertà cognitiva. La scuola gioca in
tutto questo un ruolo cruciale nello sviluppo, o meno, della capacità dei
bambini di comprendere, di essere, di vivere insieme e di fare. I metodi di insegnamento dovrebbero
ispirare gli allievi ed incoraggiare la loro partecipazione ed interesse.
Essere poveri dal punto di vista educativo significa anche essere privati
dell’opportunità di apprendere, di essere, di vivere insieme e di fareattraverso la cultura, la bellezza e le
buone relazioni. La cosiddetta ‘comunità educante’ gioca un ruolo fondamentale
nel prevenire la povertà educativa attraverso la partecipazione ad attività
culturali (cinema, teatro, concerti, musei, mostre) che contribuiscono allo
sviluppo delle competenze psicomotorie, emotive e sociali dei bambini.
Partecipando a queste attività i bambini vengono aiutati ad allargare i propri
orizzonti, a rilassarsi e a sentirsi parte integrante della società. La partecipazione
ha anche un impatto positivo sulle loro competenze cognitive, sulla motivazione
e sull’apprendimento. Occasione importante per stringere, inoltre, nuove
amicizie considerate ulteriore fonte di apprendimento, poiché aiutano i
bambini a sentirsi parte di una comunità e a sviluppare le loro competenze
socio-emotive. La “povertà educativa” diviene dunque il terreno comune di
azione per la “comunità educante”. L’auspicio è che, come comunità educante,
si riesca a formare nuove generazioni di frequentatori della sala
cinematografica per illuminare davvero il futuro dei bambini e del nostro
Paese.
Un programma all’insegna della fantasia, del sognoe delle grandi passioni!
Un programma con oltre cento eventi: cinquanta in città e più di cinquanta diffusi sul territorio, tra proiezioni, incontri, una rassegna e un festival, e la novità dei laboratori per i più piccoli: anche quest’anno l’estate di Cinemazero si annuncia ricchissima di spunti. La serata inaugurale del “Cinema sotto le stelle”, il 23 giugno, all’imbrunire verso le 21:30, è affidata a “La sirenetta”, una favola senza tempo, capace di incantare grandi e piccoli. Ed è all’insegna dell’immaginazione, del sogno e delle grandi passioni, che si sviluppa tutto il cartellone di 25 appuntamenti dell’Arena Hera San Giorgio, ogni lunedì, mercoledì e venerdì fino al 23 agosto. Il lunedì, grazie all’iniziativa del Ministero della Cultura, il biglietto d’ingresso è a 3,50 euro, mentre i giovani fino ai 25 anni pagano sempre 3 euro, con la CinemazeroYoungCard, promossa in collaborazione con il Comune di Pordenone.
Tra gli eventi da non perdere, venerdì 14 luglio l’atteso ritorno di “Blade runner”, il capolavoro visionario di Ridley Scott, che anticipa di quarant’anni il dibattito sull’intelligenza artificiale: un futuro distopico o la realtà che ci attende? Interviene Joanna Cassidy, attrice protagonista del film. A lungo non è stato possibile proiettare l’opera sul grande schermo in Italia, a causa di un’intricata vicenda di diritti.
I mercoledì sotto le stelle sono dedicati a famiglie e bambini, ogni sera con un film di animazione. Il 12 luglio,in occasione del centenario Disney, la proiezione di “Mummie – a spasso nel tempo” sarà anticipata dall’esibizione dell’orchestra dello storico progetto “A colpi di note”, composta da studenti dell’Istituto Comprensivo Pordenone Centro e dell’Istituto Comprensivo Rorai Cappuccini. I giovani musicisti si cimenteranno con la rimusicazione di un celebre corto muto diretto dallo stesso Walt Disney: “Alice the Whaler” (1927), in cui per la prima volta compare un piccolo topo, anticipazione di quel Mickey Mouse che soltanto l’anno successivo avrebbe fatto il suo indimenticabile esordio su grande schermo.
Non mancherà l’apprezzatissimo OscBar, realizzato in collaborazione con Birra Galassia di Pordenone.
La rassegna dedicata al buon vino e all’ottimo cinema nelle migliori cantine del territorio è pronta a partire!
Sette serate con sette film d’autore, accompagnati da buon vino e cibo: giovedì 22 giugno si riaccendono gli schermi di CinemaDivino, la rassegna itinerante di Cinemazero, realizzata in collaborazione con Le donne del vino FVG e Ville Venete, che porta la settima arte nelle migliori cantine e ville venete del territorio. Il primo appuntamento è nella suggestiva cornice della cantina Bagnarol di San Vito al Tagliamento, con il premiatissimo “Piccolo corpo” di Laura Samani. Sarà presente la produttrice, Nadia Trevisan, titolare di Nefertiti film, con sede proprio a San Vito, per una serata tutta made in FVG.
Il film debutto della regista triestina, dramma aspro e misterioso, epico e viscerale, è ambientato in una piccola isola del nord-est italiano, in un inverno agli inizi del ‘900. La protagonista, la giovane Agata, perde sua figlia alla nascita. In assenza di respiro, la bambina non può essere battezzata, secondo tradizione cattolica. La sua anima è quindi condannata al Limbo, senza nome e senza pace. Ma una voce arriva alle orecchie di Agata: sulle montagne del nord c’è un luogo dove i bambini vengono riportati in vita il tempo di un respiro, quello necessario a battezzarli…
Le serate di CinemaDivino, che proseguiranno ogni giovedì fino al 3 agosto, iniziano alle 19:30 con un aperitivo degustazione cui segue la visita in cantina, per poi passare alla cena a buffet alle 20:30 e alla proiezione del film dalle 21:30, con biglietto unico a 30 euro. La prenotazione è obbligatoria (scrivendo a: fvgcinemadivino@gmail.com o via WhatsApp al 329 360 6165).
La rassegna prosegue giovedì 29 giugno, con “Il meglio deve ancora venire” di Alexandre de la Patellière e Matthieu Delaporte, abbinato a Borgo Veritas di Maron di Brugnera. La terza serata, il 6 luglio, sarà all’Agriturismo Fossa Mala di Fiume Veneto, con la proiezione di “Io, lui, lei e l’asino”, di Caroline Vignal. Il 13 luglio sarà la volta della Cantina Ca’ Modeano di Palazzolo dello Stella, con “La cena dei cretini” di Francis Vebder e quindi di Borgo Conti della Torre di Morsano al Tagliamento che ospiterà il quinto appuntamento – giovedì 20 luglio -, con “Toglimi un dubbio” di Carine Tardieu. “Un profilo per due” di Stéphane Robelin verrà proiettato il 27 luglio presso l’azienda agricola Elisabetta Cichellero Najma di Pasiano di Pordenone. Il 3 agosto “Un divano a Tunisi” di Manele Labidi Labbé sarà il film di chiusura della serata finale alla cantina Pitars di San Martino al Tagliamento.
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