Sarà la Zerorchestra a chiudere gli appuntamenti di Cinema Sotto le Stelle promossi da Cinemazero e protagonisti dell’estate pordenonese.
Venerdì 23 agosto alle 21.00 in Arena Largo San Giorgio lo speciale cineconcerto Stanlio & Ollio: maestri della risata, in collaborazione con le Giornate del Cinema Muto.
Il successo di Stan Laurel e Oliver Hardy deve molto al produttore Hal Roach che dopo aver scoperto e lanciato comici del calibro di Harold Lloyd e Max Davidson, firmo nel 1927 uno storico contratto per la distribuzione dei suoi film con la MGM.
La coppia Laurel & Hardy “nasce” ufficialmente in quell’anno, dopo una carriera che in precedenza li aveva visti recitare separati, con l’esilarante Putting Pants on Philip diretto da Clyde Bruckman e supervisionato dal grande Leo McCarrey. Ma già in Duck Soup, girato solo qualche mese prima, il rapporto tra i due è già definitivamente stabilito.
Accanto a questi due titoli verranno presentati altri due cortometraggi fra i più divertenti della coppia: The Second Hundred Years di Fred Guiol e The Finishing Touch che per l’occasione sarà accompagnato dall’orchestra del liceo musicale G. Marconi di Conegliano.
Dopo l’edizione record dello
scorso anno con ben 6 film italiani in concorso – un record – anche la prossima
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si annuncia, sulla
carta, potenzialmente molto promettente per il cinema nostrano. Sono davvero
molti, forse anche troppi, i film pronti, fermi per ora ai blocchi di partenza,
in attesa dei primi annunci sul programma del Lido che, come tradizione, dovrebbero
arrivare nella seconda metà di luglio. Proviamo a capire chi sono i favoriti, e
i possibili outsider.
Gettonatissimo tra gli addetti ai
lavori è Campo di Battaglia di Gianni Amelio. Per il regista e
sceneggiatore calabrese sarebbe la settima presenza (oltre all’esperienza come
giurato nel 1992) e l’occasione per puntare a diventare il primo italiano a
vincere due Leoni d’Oro, esperienza finora riuscita ad un gotha di cineasti,
tutti stranieri: André Cayatte nel 1950 e 1960, Louis Malle nel 1980 e nel
1987, Zhang Yimou nel 1992 e nel 1999 e infine Ang Lee nel 2005 e 2007. Il suo film, ambientato all’interno di
un ospedale da campo durante la prima guerra mondiale e girato a Gorizia
racconta il rapporto problematico di due medici alle prese con i soldati
ricoverati provenienti dalle prime linee. I due protagonisti, interpretati da
Alessandro Borghi, e Gabriel Montesi dovranno fare i conti non solo con le
ferite fisiche, ma anche le menzogne e l’autolesionismo dei soldati per non
tornare al fronte. Il tutto complicato dall’arrivo di un’altra emergenza,
l’influenza spagnola, e dal comune amore per l’infermiera Anna.
Quotazioni molto alte anche rispetto
alla presenza di Napoli-New York di Gabriele Salvatores, la cui
genesi è molto curiosa. Il progetto nasce infatti dal ritrovamento di un
trattamento firmato nientemeno che da Federico Fellini e Tullio Pinelli nel
1948 la cui prima regia avrebbe dovuto essere di Gianni Franciolini.
Successivamente lo stesso Fellini provò a realizzare il film con gli americani
ma il progetto si arenò quasi subito. Malgrado le premesse però non sarà un
film felliniano, “non ha niente di onirico, di surreale, semmai è un film
molto influenzato, come lo era allora il soggetto, dal neorealismo” ha
precisato il regista in una recente intervista rilasciata a Mario Sesti e
Gloria Satta per il Messaggero “È la storia di due bambini, due scugnizzi
che scappano come clandestini per andare a New York: c’è quest’idea del viaggio
e dell’arrivo in un posto come quello in cui si ritrova Alice nel Paese
delle Meraviglie. Di felliniano, forse, c’è solo la nave che li porta lì.”
Come Amelio anche Salvatores ha scelto di girare in FVG, e precisamente a
Trieste.
Altro autore che quasi
sicuramente dovrebbe presentare il suo film al Lido è Uberto Pasolini. E
sarebbe la quarta volta su quattro film. La prima fu nel 2008 con Machan –
La vera storia di una falsa squadra, che si aggiudicò il Premio Label
Europa Cinemas alle Giornate degli Autori, poi nel 2013 con Still Life con cui vinse il Premio
Orizzonti per la migliore regia e infine nel 2020 quando fu la volta di Nowhere Special – Una storia d’amore.Nel suo ultimo lavoro intitolato Il ritorno il regista, produttore e
sceneggiatore romano dirigere un cast stellare in cui spiccano Juliette
Binoche e Ralph Fiennes,
quest’ultimo nel ruolo di Ulisse che a vent’anni dalla sua partenza ritorna in
patria dopo aver combattuto nella guerra di Troia. Ritroverà un regno molto
diverso da quello che ha lasciato.
Buone probabilità anche per i Manetti
Bros che mancano da Venezia dal 2017 quando conquistarono l’attenzione di
pubblico e critica con Ammore e malavita (chi c’era ricorderà la
proiezione stampa interrotta più volta da applausi a scena aperta). La storia,
quella della società calcistica locale l’U.S. Palmese che dovrebbe dare
il titolo al film, sulla carta si presta perfettamente a creare l’occasione per
lasciar esprimere al meglio lo stile ecclettico e decisamente originale dei due
fratelli che, nella conferenza stampa di fine riprese hanno sottolineato come
la trilogia dedicata a Diabolik che li aveva tenuti impegnati negli ultimi anni
può dirsi definitivamente conclusa.
Più o meno alla pari – in termini
di possibilità – sembra giocarsela un altro titolo diretto a quattro mani. Si
tratta di Iddu di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, che può vantare la
coppia Toni Servillo e Elio Germano per la prima volta insieme
sul set. Il film trae spunto dalla vita del boss Matteo Messina Denaro, la cui
ricostruzione – hanno dichiarato i registi – “ci ha dato la possibilità di
scavare nella sua enigmatica personalità, ricostruendo parte della sua
trentennale latitanza, durante la quale, nel sonno della ragione ricorrono
sogni che finiscono sempre per trasformarsi in incubi. Incubi tragici e
ridicoli”
Risultano pronti anche Eterno
visionario di Michele Placido con Fabrizio Bentivoglio, nuovo omaggio a
Pirandello, dopo il fortunatissimo La stranezza di Roberto Andò e L’abbaglio
dello stesso Andò che prosegue il sodalizio artistico con l’insolito trio
composto da Salvo Ficarra, Valentino Picone e Toni Servillo.
Non ci resta dunque che attendere
l’esito del comitato di selezione guidato da Alberto Barbera, nella certezza
che, presto o tardi, tutti i titoli che abbiamo citato arriveranno sul grande
schermo.
Arrivati al giro di boa dell’anno
proviamo a tracciare un bilancio di questi primi 6 mesi dell’anno (o ultimi, se
vogliamo considerare la stagione cinematografica che va da settembre a giugno),
fare il punto sull’attuale situazione del mercato e ipotizzare le prospettive del
prossimo futuro.
Partiamo dal passato: com’è
andata finora in questi primi 6 mesi del 2024? Le previsioni erano critiche,
soprattutto in ragione degli strascichi dello sciopero degli sceneggiatori che,
effettivamente, hanno notevolmente impoverito l’offerta, soprattutto quella più
“commerciale”. Decisamente meno problematica la situazione del comparto d’essai
i cui titoli, in particolare quelli usciti nel primo (pensiamo a Il ragazzo
e l’airone, Perfect Days, La zona d’interesse)hanno raccolto degli
incassi decisamente al di sopra delle aspettative. Un risultato a cui si è
aggiunto il tutt’altro che trascurabile contributo di C’è ancora domani che,
pur essendo uscito ad ottobre, ha continuato a raccogliere esiti eccezionali
nella coda della sua programmazione. La distanza con i dati del prepandemia era
ancora molto alta (oltre il -20% in meno d’incasso sul 2019) ma in generale il
clima che si respirava era positivo, e sembrava che il cinema fosse tornato
stabilmente ad essere tra le alternative per impiegare il proprio tempo libero.
Dopo Pasqua, la svolta. Inaspettata, e fortemente negativa. Malgrado un fattore meteorologico assai favorevole, caratterizzato da una primavera eccezionalmente piovosa (soprattutto al Nord) incassi e presenze hanno iniziato a scendere repentinamente e inesorabilmente. “Pessimo” e “terribile” sono stati aggettivi ricorrenti nelle più autorevoli analisi dei mesi di aprile e maggio che hanno pesantemente scavato un solco non solo rispetto ai dati prepandemia ma anche a quelli del 2023. Ad aprile si è incassato la metà rispetto allo stesso mese del 2019 (circa 30 milioni in totale, poco più di quanto si fece nel 2022 e molto peggio del 2023). A maggio il dato è stato ancora peggiore e non si è nemmeno raggiunto l’incasso del 2022, tanto da ipotizzare il temuto sorpasso dei risultati del 2023 sul 2024. Giugno è stato un giano bifronte. Se da una parte ha portato in dote l’eccezionale risultato di Inside Out 2 , miglior esordio al botteghino della storia del cinema d’animazione, che sta incassando cifre da capogiro (mentre scriviamo ha ampiamente superato quota 30 milioni di euro) dall’altra ha confermato le forti criticità di tutto il resto dell’offerta che ha raccolto davvero molto poco, troppo poco per essere considerata sostenibile. Insomma, il sorpasso alla fine non c’è stato e al 30 giugno gli incassi del 2024 sono superiori a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente. Ma solo grazie ad Inside Out 2.
Dall’euforia alla (quasi)
disperazione – e in questo passiamo all’analisi del presente – il primo
semestre dell’anno è stata una sorta di riassunto della tradizionale volatilità
del mercato, delle sue cicliche criticità ma anche delle sue potenzialità. Un
mercato ancora sofferente, come dimostra l’oggettiva e preoccupante distanza
con i dati del prepandemia, che sembra non aver superato i suoi cronici
difetti, a partire dalla stagionalità alla sovraproduzione. L’estate (che per la
settima arte significa da maggio in poi) continua ad essere ancora troppo
povera di film, soprattutto italiani. Ma quest’anno colpa degli europei dirà
qualcuno, o forse delle Olimpiadi diranno altri, fatto sta che la pochezza dei
listini estivi è disarmante. E solo un anno fa ci eravamo illusi di aver
superato questo problema dimostrando che l’interesse del pubblico è vivo anche
nei mesi più caldi. L’estate di quest’anno sta dimostrando che purtroppo c’è
ancora molta strada da fare. E poi la sovrabbondanza di titoli: a maggio sono
usciti 66 film, in 31 giorni. Più di due film al giorno, la maggior parte dei
quali usciti in una manciata di sale e sconosciuti ai più, in particolare al
pubblico. Forse è il caso di chiedersi a cosa e a chi servono questi film? Cosa
rappresenta la sala per essi? E se siano un aiuto o un ostacolo alla crescita
del mercato. E avere il coraggio di agire di conseguenza.
E ora veniamo al futuro. Sulla
carta il secondo semestre del 2024 si annuncia ricco di grandi potenzialità. Parthenope
di Paolo Sorrentino, Joker: Folie à Deux di Todd Philips, Napoli,
New York di Gabriele Salvatores,passando per Cattivissimo me 4 e
Oceania 2 fino ad arrivare a Mufasa: il re leone sono solo alcuni
dei film che dovrebbero arrivare in sala da qui a fine anno, riportando
pubblico e incassi.
Basteranno? Difficile dirlo,
certo che – imparando dal passato e dal presente – l’auspicio è che si possa
cercarne di trarre da ognuno di questi titoli il massimo risultato possibile.
Come fare dovrebbe essere piuttosto semplice: per prima cosa servirà un
coordinamento delle uscite evitando, dove possibile, sovrapposizioni tra titoli
che possano riferirsi allo stesso target (fino a che non avremo i numeri di un
mercato come quello francese fare uscire ad esempio tre commedie romantiche
nella stessa settimana significa condannarne due alla sparizione pressoché
immediata dai cinema), poi serviranno campagne di comunicazione mirate e
soprattutto ampie. Non dimentichiamoci l’effetto Barbie che l’estate
scorsa fu al centro di un’operazione di marketing a livello mondiale che
interessò settori merceologici che poco o nulla avevano a che fare con la
settima arte e il cui effetto non giovò solo agli incassi del film ma servi da
traino all’intero mercato riportando il cinema al centro dell’attenzione non
solo culturale ma soprattutto sociale. Serviranno infine regole chiare e certe
per la tanto attesa riorganizzazione dell’intera filiera cinematografica: tax
credit produzione, sostegno ai festival, finestre cinematografiche sembrano aspetti
tecnici ma sono strumenti centrali per assicurare futuro e stabilità al
mercato. Si tratta di temi sul tavolo da tempo che, anche in questi mesi, sono
stati ignorati o messi in pausa causando un pericoloso stallo i cui effetti
sono destinati a vedersi nei prossimi mesi e anni. Sarebbe quantomai urgente
affrontare seriamente e in maniera complessiva tutti questi aspetti,
fondamentali per la crescita del mercato.
Insomma, il bicchiere è a metà:
mezzo vuoto, o mezzo pieno a seconda dei punti di vista. A noi piace
immaginarlo mezzo pieno anche perché siamo convinti che ci sia la
consapevolezza delle soluzioni da mettere in campo e che basti trovare la
volontà di dedicarci tempo e risorse.
Con l’estate Cinemazero non si ferma, anzi, moltiplica le proposte, continuando a dimostrarsi motore di cultura su un territorio molto vasto, valorizzando i film con ospiti di rilievo internazionale. In programma oltre cento eventi: cinquanta in città e più di cinquanta diffusi sul territorio, con innumerevoli proiezioni articolate su una grande arena per i successi cinematografici e un’arena dedicata al documentario, moltissime proiezioni in cantine vinicole, il ventennale del festival internazionale di cortometraggi FMK, cineconcerti esclusivi, la novità dei laboratori / Summer Camp per i più piccoli, arricchiti – come da tradizione – da decine di incontri con ospiti, registi, attori.
Su tutti, sarà Valerio Mastandrea l’ospite d’eccezione che inaugurerà “Cinema sotto le stelle”, mercoledì 26 giugno, all’imbrunire verso le 21:30, con C’è ancora Domani di Paola Cortellesi, film di enorme successo sia per la critica che per il pubblico: l’attore protagonista racconterà in esclusiva per il pubblico di Pordenone retroscena e curiosità dell’autentico caso cinematografico dell’anno. Un evento in collaborazione con Carta di Pordenone e Voce Donna.
Non è l’unico ospite di assoluto rilievo dell’estate di Cinemazero: attesi in agosto Marco Tullio Giordana che presenterà in anteprima il suo ultimo film La vita accanto, tratto dal romanzo di Maria Pia Veladiano e Rosa Bosch, produttrice e anima del film culto Buena Vista Social Club di Wim Wenders.
Dal 26 giugno gli appuntamenti in Arena Largo San Giorgio si terranno ogni lunedì, mercoledì e venerdì fino al 23 agosto. Tra gli eventi da non perdere la proiezione – nel quarantennale della sua uscita – mercoledì 31 luglio di uno dei capolavori di Stanley Kubrick: Il dottor Stranamore ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba, proiettato per la prima volta nel 1964 e qui riproposto in versione originale con sottotitoli in italiano. Un film che Cinemazero propone non solo per un omaggio a un grandissimo regista, ma anche per i contenuti del film, molto legato all’attualità e alla necessità di riflettere sui vari contesti bellici, aspirando sempre alla pace. Lunedì 15 luglio ritorna “A colpi di note”, il progetto di orchestre giovanili alle prese con sonorizzazioni di classici del cinema muto: protagonisti gli studenti dell’Istituto Comprensivo Pordenone Centro e dell’Istituto Comprensivo Rorai Cappuccini. I giovanissimi musicisti si cimenteranno quest’anno con un film spartiacque: The Tramp (1915) di Charlie Chaplin, in cui si può apprezzare compiutamente l’inconfondibile commistione di comicità e patetismo che diverrà in seguito uno dei tratti salienti dell’arte del genio inglese. La serata sarà ricchissima, e proseguirà con un grande classico del muto: One Week (1920) di Buster Keaton, musicato al piano da Daniele Furlati, musicista e pluripremiato compositore, autore di molte colonne sonore (tra cui Il vento fa il suo giro, L’uomo che verrà, Un giorno devi andare), specializzato in accompagnamento di film muti. Spazio anche alla natura e all’importanza del viaggio come scoperta di sé con A Passo D’uomo, in collaborazione con CAI – Sezione di Pordenone, collaborazione che ritornerà anche il 16 luglio per Segnali di Vita in arena UAU!. Non mancheranno gli appuntamenti per i più piccoli come Il ragazzo e l’airone e Appuntamento a Belleville, in collaborazione con il PAFF! – International Museum of Comic Art, mentre mercoledì 07 agosto sullo schermo dell’Arena San Giorgio in anteprima Cattivissimo me 4. Alla Zerorchesta affidato il compito di chiudere la rassegna estiva, venerdì 23 agosto con la musicazione dal vivo di alcune comiche del duo Stanlio & Ollio.
Non mancherà l’apprezzatissimo OscBar, realizzato in collaborazione con Birra Galassia di Pordenone. Inoltre, grazie progetto CinemaRevolution promosso dal Ministero della Cultura, la maggior parte dei film italiani ed europei saranno proposti al prezzo speciale a 3,50 euro, mentre i giovani fino ai 25 anni pagheranno sempre 3 euro, con la CinemazeroYoungCard, promossa in collaborazione con il Comune di Pordenone.
Ogni martedì, dal 02 luglio al 20 agosto, si riaccenderà anche il grande schermo di UAU! ai Giardini “Francesca Trombino”, che ogni anno Cinemazero valorizza come uno dei luoghi più soggettivi della città, con un programma ricercato di “Documentari all’aperto”, arricchito sempre dalla presenza di ospiti, con contenuti di importanza sociale e d’attualità. Da non perdere il 9 luglio Benvenuti In Galera, presentato dal regista Michele Rho: è il racconto di In galera, il primo ristorante all’interno di un carcere, fra le mura della Casa Circondariale di Milano Bollate. Martedì 30 luglio dopo la proiezione di Lala, il documentario su una generazione senza cittadinanza, senza diritti, raccontata nel film di Ludovica Fales (anche lei presente), si terrà lo speciale concerto di Radio Zastava, un collettivo unico nel variegato scenario delle band europee dal background etno-balcanico. E la musica sarà protagonista anche martedì 13 agosto con Berchidda Live – Un viaggio nell’archivio di Time in Jazz, cheelabora più di 1.500 ore di materiali d’archivio girati in 25 anni da Gianfranco Cabiddu e la sua troupe nelle varie edizioni di Time in Jazz, festival musicale creato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda, in Sardegna. A presentarlo al pubblico i registi Michele Mellara e Alessandro Rossi. Non solo musica: spazio anche alle immagini e alla loro fondamentale forza comunicatrice. Martedì 02 luglio, infatti, UAU! si apre con Fantastic Machine, un documentario che attraversa la storia delle immagini in movimento per restituirci un ritratto della nostra società. Interverrà lo storico del cinema Carlo Montanaro, con le sue collezioni di pre-cinema de La fabbrica del vedere (Venezia). In continuità, martedì 06 agosto, Infinito. L’universo di Luigi Ghirri, un percorso attraverso le tappe cruciali della vita del fotografo, raccontato dalle persone che lo conoscevano bene. Ospiti della serata il regista Matteo Parisini e il fotografo Mattia Balsamini, in collaborazione con l’Associazione Obliquo.
Ma UAU! è anche la casa di FMK, il festival internazionale degli under33 di Cinemazero, tutto dedicato ai cortometraggi che quest’anno festeggia i suoi primi 20 anni! Per celebrare questo speciale anniversario Cinemazero ha deciso di affidare un ruolo da vero protagonista a Cinemazero Young Club, il gruppo di giovani appassionati di cinema under30, che in questa edizione abbandona il ruolo di giurato, per dedicarsi alla selezione dei cortometraggi e all’organizzazione del festival che si terrà dal 24 al 26 luglio. La giuria quest’anno sarà presieduta da Roberto De Feo, uno dei più rilevanti autori del cinema di genere italiano contemporaneo. La tre-giorni sarà come da tradizione contraddistinta da un susseguirsi di laboratori, masterclass, momenti di svago e proiezioni alla presenza di numerosi ospiti. Un’attenzione particolare sarà riservata agli autori del territorio, mentre una mostra dei manifesti delle passate edizioni celebrerà nel migliore dei modi il traguardo dei vent’anni del festival.
Dal 27 giugno al 01 agosto, ritorna anche la rassegna Cinemadivino, giunta alla sua X edizione, che unisce film e buon vino e si tiene nella suggestiva cornice delle migliori cantine del territorio, in collaborazione con Le donne del vino e Ville Venete. Le serate iniziano alle 19:30 con la degustazione e visita in cantina, per passare alla cena a buffet alle 20:30 e alla proiezione del film dalle 21:30, con biglietto unico a 30 euro. La prenotazione è obbligatoria (scrivendo a: fvgcinemadivino@gmail.com o via WhatsApp al 338 7546192). Il primo appuntamento è a Villa Bogdano 1880 di Lison di Portogruaro, novità di questa edizione, con Acqua e Anice. Le altre cantine coinvolte sono l’Agriturismo Fossa Mala di Fiume Veneto, la Cantina Ca’ Modeano di Palazzolo dello Stella, l’azienda agricola Pitars di San Martino al Tagliamento, l’azienda vitivinicola I Magredi di Domanins e il Castello di Roncade.
Infine, a conferma dell’attenzione di Cinemazero nei confronti delle famiglie e dei più piccoli, ritorna in Mediateca, dopo il successo dello scorso anno, Animiamoci!, il punto verde per i bambini dai 6 agli 11 anni, all’insegna della settima arte che già oggi registra il tutto esaurito! Tra il 24 giugno e il 19 luglio, per quattro settimane, dal lunedì al venerdì mattina, dalle 8:45 alle 13.30, i giovanissimi aspiranti registi seguiranno un originale programma di laboratori, tenuti daesperti di didattica del cinema e dell’audiovisivo e da formatori di Cinemazero riconosciuti dal Piano nazionale cinema e immagini per la scuola. Una proposta unica, che unisce l’apprendimento al divertimento assicurato, in un percorso che porterà i più piccoli a liberare la loro creatività, giocando con le immagini fisse e in movimento, sperimentando tecniche di ripresa, animazione e disegno.
Non mancheranno visite guidate alla scoperta dei segreti di Cinemazero, come gli archivi di fotografie, pellicole e la magia senza tempo della cabina di proiezione al cinema.
Il costo a settimana è di 90 euro (con uno sconto del 10% a partire dalla seconda quota nel caso di iscrizione di fratelli), 80 euro dalla seconda settimana.
Infine, anche quest’anno Cinemazero porta la magia del cinema sul territorio, con oltre cinquanta proiezioni itineranti nei dintorni di Pordenone, grazie allo storico progetto “Ciak si gira!” che quest’anno vedrà protagonisti i comuni di Brugnera, Fontanafredda, Pravisdomini, Polcenigo, Porcia, Clauzetto, Sacile, Andreis, Cinto Caomaggiore, San Quirino, Grado e Pasiano di Pordenone.
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