Si può… fare!
Di Marco Fortunato
Esiste un futuro per la sala cinematografica? In epoca di (post)pandemia e proliferazione delle piattaforme la domanda non smette di riproporsi tra gli addetti ai lavori che, proprio mentre la stagione cinematografica entra nel vivo, provano a interpretare i segnali del pubblico e del mercato cinematografico.
Partiamo proprio da quest’ultimo, grande assente nella prima riapertura (quella del 26 aprile) dove il coraggio di pochi e motivati esercenti si è subito scontrato con la scarsissima disponibilità di film, in particolare di qualità, costringendo molte sale a richiudere nuovamente in estate. Fortunatamente in settembre la situazione è apparsa completamente diversa. Complice il ricco programma di Venezia i listini – sia quelli delle major che delle case indipendenti – si sono arricchiti e quasi tutti i distributori hanno riposizionato molti dei titoli più attesi, sia italiani che stranieri ottenendo un incoraggiante riscontro di pubblico. Una conferma su tutti, No time to die. Il film con Daniel Craig nei 54 paesi dove è uscito ha ottenuto incassi paragonabili a quelli che si registravano prima della pandemia. In attesa che debutti sui due mercati più grandi: quello statunitense e quello cinese, in Italia ha stabilito il miglior weekend d’esordio da inizio pandemia con 2,5 milioni di euro in quattro giorni di incassi. Una cifra che, considerato la limitata capienza delle sale, è proporzionata ai dati 2019. Un risultato molto importante che conferma la centralità della sala anche a livello economico e che arriva a seguito di altri segnali incoraggianti che vanno nella stessa direzione. Prova ne sono il risultato di Venom 2, che ha totalizzato nel fine settimana di uscita oltre 90 milioni di dollari, tranquillizzando chi temeva che la Disney potesse rimangiarsi quanto annunciato poche settimane quando il colosso americano aveva comunicato che tutti i suoi film in uscita entro la fine dell’anno sarebbero stati proiettati nei cinema, prima che in streaming. Un deciso cambio di passo dopo i casi di Mulan e Luca resi disponibili solo sulla piattaforma proprietaria (Disney +, di proprietà appunto della stessa Disney).
Per quanto riguarda il pubblico si può considerare ormai “assorbito” l’effetto green pass che a metà agosto, aveva fatto temere un nuovo allontanamento dalle sale. La progressiva estensione della richiesta di tale strumento per accedere a molti servizi ha portato ad una sua larghissima diffusione e la semplificazione delle procedure di controllo ha consentito di limitare i tempi di attesa per la verifica della sua validità. Al momento sembrano dunque esserci tutte le condizioni perché si intervenga sul ripristino della piena capienza. Dopo il parere favorevole del CTS nelle scorse settimane si attende solo il provvedimento attuativo del Governo che dovrebbe porre fine, in sala, al distanziamento.
Nel complesso quindi il quadro generale sembra in deciso miglioramento, i segnali sono incoraggianti e l’auspicio è che presto l’esperienza cinematografica possa tornare, nei numeri e nelle modalità ad essere più simile possibile a quella pre-pandemia.