Decision to Leave di Park Chan-wook. Dalla Croisette a Pordenone (e non solo). I prossimi arrivi in sala targati Cannes
di Marco Fortunato
Forse quest’anno il Festival di
Cannes e il suo gigantesco “Marchè” – il mercato dove i film vengono visionati
dai potenziali acquirenti e quindi venduti ai diversi distributori – vedrà un
po’ meno affollamento del solito. La
paura del Covid non c’entra, la rivoluzione del mercato cinematografico
favorita anche dalla pandemia in parte sì. “Per la prima volta i film in
concorso sono già quasi tutti venduti” confessa un buyer, “ma per il cinema è
un fatto positivo. Almeno siamo sicuri che li vedremo in sala!”
E allora diamo uno sguardo a chi
(e quando) porterà in sala i pezzi da novanta che si contenderanno la Palma
d’Oro 2022, ovviamente escludendo i titoli italiani di cui si è già ampiamente
occupato Andrea Crozzoli in un altro articolo. Come spesso accade di alcuni titoli
si sa tutto, o quasi, su altri regna un alone di mistero.
È notizia di questi giorni che
due importanti case di distribuzione di cinema d’essai (Koch Media e Lucky Red)
hanno siglato un accordo per la distribuzione in Italia del nuovo film di
Hirokazu Kore-eda, Broker. Dopo aver vinto la Palma d’oro con Un
affare di famiglia (2018), l’acclamato regista giapponese – ben noto al
pubblico friulano grazie a Tucker Film che ha portato in Italia Ritratto di
famiglia con tempesta – torna in concorso firmando con un film le cui
vicende ruotano intorno alle cosiddette “baby boxes”: i luoghi dove i
genitori coreani abbandonano i bambini che hanno messo al mondo ma che non
possono o non vogliono tenere con sé, in modo che possano essere adottati e
cresciuti da qualcun altro. In questo caso sarà un autoproclamatosi “broker di
buone azioni”; insieme ad un socio, ad offrire aiuto che però presto si
scontrerà con il ritorno della ragazza madre del bambino, pentitasi della sua
scelta, e due agenti di polizia. Nel cast del film, anche la superstar del
cinema della Corea del Sud Song Kang-ho, protagonista del premiatissimo Parasite.
Il film arriverà sugli schermi italiani in autunno.
Sempre la Lucky Red di Andrea
Occhipinti porterà in sala anche Tori et Lokita dei fratelli Dardenne,
ambientato nel Belgio dei giorni nostri, dove arrivano un giovane ragazzo e
un’adolescente che hanno viaggiato da soli dall’Africa per scappare dalle
crudeli condizioni in cui erano costretti. La vita in esilio non sarà facile, e
dovranno fare affidamento alla loro invisibile amicizia per fronteggiare le
numerose difficoltà. La data di distribuzione in Italia non è ancora stata
definita.
Sarà Teodora Film a portare nei cinema italiani Triangle of Sadness, di Ruben Östlund. L’atteso film dell’autore svedese, che vinse la Palma d’Oro con The Square un ritratto dei difetti e dei vizi dell’arte contemporanea inscenati attraverso una performance che gioca su uguaglianze e disuguaglianze sociali questa volta ha annunciato di voler prendere di mira il mondo della moda. Lo stile, ha anticipato in un’intervista, sarà sempre quello di un dramma satirico incentrato sull’ossessione per il proprio aspetto e i troppi agi della classe sociale che vi appartiene
Non ci sono certezza di date – ma
di arrivo in Italia sì vista la potenza di BIM Distribuzione nel mercato
d’essai – anche per R.N.M. di Cristian Mungiu. Il regista rumeno, già
Palma d’Oro nel 2007 per il suo secondo lungometraggio 4 mesi, 3 settimane e
2 giorni, torna sulla Croisette con un film “politico”, per raccontare come
nasce, cresce ed “esplode” il razzismo odierno, in un viaggio ai confini con
l’Ungheria. Non film non si sa molto altro ma è evidente la terribile attualità
del tema.
Altro titolo che sicuramente
vedremo in sala (questa volta con Universal) sarà Armageddon Time di
James Gray il cui cast è a dir poco stellare. Il racconto di formazione
ispirato alla vita dello stesso James Gray negli Stati Uniti pre-Reagan, e
specificatamente nel distretto del Queens, a New York, vedrà dietro la macchina
da presa Anthony Hopkins, Jeremy Strong, Anne Hathaway, Robert De Niro, Oscar
Isaac, Donald Sutherland e Cate Blanchett. Forse per compensare questo eccesso
di stelle (e di personalità) che il Gray ha deciso di accentrare su di sé il
ruolo di regista, sceneggiatore e produttore.
In cerca di acquirenti italiani Holy
Spider di Ali Abbasi. Il regista nato a Tehran e poi emigrato in Svezia, si
è fatto conoscere per l’intrigante Border, creature di confine scoperto
e portato in sala da Valmyn distribuzione (chissà che non decidano di
ripetere l’avventura il cui esito al botteghino fu assai interessante). Anche
in quest’opera, è la marginalità ad essere protagonista. Holy Spider è
la storia di un padre di famiglia, Saeed, intraprende la sua ricerca religiosa:
“ripulire” la santa città iraniana di Mashhad dalle prostitute di
strada immorali e corrotte. Dopo aver ucciso diverse donne, diventa sempre più
disperato per la mancanza di interesse pubblico nella sua missione divina.
Sembra impossibile a dirsi ma chi
potrebbe trovare problemi di distribuzione (al momento si sa solo che il film
uscirà in America il 3 giugno) è Crimes of the Future di David
Cronenberg. Se normalmente solo il nome del regista – che in questo caso si
aggiunge al cast composto da Viggo Mortensen, Léa Seydoux e Kristen Stewart – sarebbe
bastato a scatenare la corsa all’offerta più alta per accaparrarsi i diritti
del film, questa volta la situazione potrebbe cambiare. Le indiscrezioni
parlano di un tale realismo nella messa in scena nella pellicola delle
mutazioni e degli organi umani, indiscussi protagonisti di un body horror che è
già stato definito di livello pornografico per la dovizia di particolari, da
preannunciare una valanga di polemiche e qualche possibile svenimento in sala
in un dejà vu di quanto accade nel 2018 durante la proiezione di The House
That Jack Built di Lars Von Trier che provocò veri e propri momenti di
panico a causa delle scene molto violente. Anche allora, malgrado il cast (Matt
Dillon e Uma Thurman), il film fece molta fatica in sala. Incrociamo le dita,
dunque, nella speranza che qualche coraggioso distributore si faccia avanti.
Chiude questa ampia carrellata il
futuro cinematografico italiani, assai incerto, di Decision to Leave
diretto dall’acclamato regista sudcoreano Park Chan-wook. Pochi giorni fa si è
diffusa la notizia che il film è stato acquisito dal servizio di streaming di
film indipendenti Mubi che ha però precisato di voler distribuire il film nelle
sale prima di un’uscita in streaming esclusivamente su Mubi. Non è chiaro però
a quali paesi la distribuzione cinematografica facesse riferimento nel suo
comunicato.
Staremo a vedere se il Festival,
come spesso accade, saprà essere l’occasione per chiudere anche le più delicate
delle trattive e soprattutto quale sarà il destino dei molti film delle sezioni
parallele sulle quali il mercato deve ancora dire la sua.