Cannes ricomincia da tre!
di Andrea Crozzoli
Dopo due anni e più di pandemia il Festival di Cannes ricomincia da tre. Nel 2020 è stato costretto ad un’edizione autunnale, nel 2021 ad una in piena estate e finalmente nel 2022 ritorna nel suo periodo abituale (i più engagé direbbero nel suo ‘slot’ abituale) ossia in maggio, da martedì 17 a sabato 28, per la 75esima edizione della manifestazione.
Festival che dovrà fare i conti non solo con il Covid ma anche con la guerra in Ucraina e le sue tristi conseguenze. La guerra sembra del resto, in qualche modo, quasi perseguitare Cannes che aveva preparato la sua prima edizione, con Louis Lumière presidente di giuria, per il settembre del 1939 quando per la guerra furono costretti ad annullare e rinviare il tutto al 1946 con Roma città aperta di Roberto Rossellini fra i premiati del primo palmarès.
In ogni caso il Festival di Cannes, analogalmente alla Mostra del Cinema di Venezia, ha preso netta posizione sulla questione Ucraina e questo maggio escluderà le delegazioni ufficiali russe alla sua 75a edizione ma non i registi con le loro opere.
“Poiché il mondo è stato colpito da una grave crisi in cui una parte dell’Europa si trova in uno stato di guerra, il Festival di Cannes desidera estendere tutto il suo sostegno al popolo ucraino“, si legge nel comunicato diffuso dagli organizzatori che continua affermando “Per quanto modesto sia, uniamo le nostre voci a coloro che si oppongono a questa situazione inaccettabile e denunciamo l’atteggiamento della Russia e dei suoi leader.” Conclude infine affermando che “Non accoglieremo delegazioni ufficiali russe né accetteremo la presenza di chiunque sia legato al governo russo”.
Negli ultimi anni il Festival di Cannes con un acuto sguardo caleidoscopico sul cinema mondiale ha proposto pregevoli pellicole di registi russi della nuova generazione come il geniale Kantemir Balagov, classe 1991, con Tesnota (2017) o La ragazza d’autunno (2019) premiato a Un Certain Regard.
Per l’edizione 2022 del Festival l’iconoclasta Kirill Serebrennikov, già presente in concorso a Cannes nelle precedenti edizioni con Petrov’s Flu e Leto, dovrebbe presentare quest’anno Tchaikovsky’s Wife dove fa luce sulla tumultuosa relazione tra Pyotr Tchaikovsky, il più famoso compositore russo di tutti i tempi, e sua moglie Antonina Miliukova. Ambientato nella Russia del 19° secolo, il film ritrae Miliukova, una giovane donna, bella e brillante, ossessionata dal mito Tchaikovsky dopo aver ascoltato la sua musica per la prima volta. Il compositore accetta la loro unione ma una volta sposato, la incolperà per tutte le sue disgrazie e cercherà di sbarazzarsi di lei in ogni modo. Miliukova decide però di sopportare e di fare tutto il necessario per non divorziare. Ciò la farà scivolare lentamente nella follia. Il film è interpretato da Odin Biron (The Optimists: A Cuban Affair), Elenev Nikita, Ekaterina Ermishina e Philipp Avdeev (Chernobyl).
Kirill Serebrennikov, 51 anni, non sarà a Cannes in quanto privato del diritto di lasciare la Russia a causa di una condanna penale. Questo lungometraggio “è arrivato in un momento piuttosto difficile della mia vita, come uno sfogo, una gioia essenziale, persino un’ancora di salvezza“, ha dichiarato con riferimento alle sue recenti vicissitudini che lo hanno quasi mandato in prigione. Un anno fa l’artista è stato condannato a tre anni di carcere, anche se con la condizionale. Voce critica verso Putin e l’autoritarismo del governo russo, schierato per i diritti delle comunità Lgbtq, Serebrennikov ha avuto manifestazioni di solidarietà in patria e il sostegno della comunità internazionale di cineasti ma la sentenza sta facendo il suo corso ed è ufficialmente soggetto a un divieto di viaggio di tre anni.
Per questa 75ma edizione del Festival, sulla Croisette dovremmo veder sfilare il meglio del cinema mondiale: da Hirokazu Kore-eda a Alejandro Gonzalez Inarittu, da Park Chan-Wook a Terrence Malick, da Jean-Luc Godard a David Cronenberg senza dimenticare i nostri Pietro Marcello e Alice Rohrwacher. Il tutto nella speranza che questi venti di guerra al più presto cessino di soffiare.