CINEMAZERO PROTAGONISTA ALL’EUROPA CINEMAS INNOVATION LAB DI BOLOGNA
di Marco Fortunato
Riaccendiamo le luci – Strategie per la riapertura. Questo l’ambizioso titolo che Europa Cinemas – la più grande rete europea di cinema d’essai di cui anche Cinemazero fa parte – ha scelto per il suo annuale “Innovation Lab”, che come tradizione si è svolto (seppur virtualmente) nella cornice del festival del Cinema Ritrovato di Bologna.
Un’occasione preziosa, riservata a un selezionato gruppo di addetti ai lavori, per incontrarsi e fare il punto sulla situazione del mercato cinematografico e del suo pubblico, che assume una valenza ancora più strategica in tempi di Covid, quando quella che si prospetta è decisamente una stagione fuori dagli schemi ordinari.
E proprio l’esperienza di Cinemazero, seconda sala in Italia a riaprire, è stata scelta insieme a quella del cinema Beltrade di Milano dai coordinatori di Europa Cinemas come “best practice” da presentare nella sezione italiana del Lab* che ha visto la partecipazione di diciotto esercenti di alcune tra le più importanti sale d’essai nazionali. Un racconto per immagini della prima riapertura della sala – l’11 giugno scorso – frutto di un complesso lavoro di sintesi tra la necessità di rispettare le esigenze di sicurezza e la volontà di garantire il piacere dell’esperienza di visione. Protocolli di sicurezza, attrezzature d’avanguardia, campagne di comunicazione mirate e un restyling della sala (culminato proprio pochi giorni fa con l’enorme arcobaleno che accoglie gli spettatori all’ingresso) sono le tappe principali della corsa contro il tempo necessaria alla riapertura. Un vero e proprio percorso ad ostacoli affrontato con la consapevolezza dell’enorme valore culturale di questo momento, occasione per lanciare un messaggio sociale e politico forte verso la comunità: non solo la cultura non si ferma ma, al contrario, è il miglior motore della ripartenza e Cinemazero vuole essere in prima linea, dimostrando che riaprire le sale cinematografiche in sicurezza è possibile.
Da questo assunto, condiviso da tutti i partecipanti, è nato quindi un confronto sulle diverse strategie ipotizzate e realizzate per la “riaccensione delle luci”, nel corso del quale sono emersi importanti elementi di riflessione e numerose proposte concrete
Da una parte, ad esempio, è stato sottolineato come in un momento di grande confusione sulle regole di sicurezza sia fondamentale comunicare il messaggio che la sala cinematografica è un luogo sicuro, probabilmente il più sicuro tra i luoghi aperti al pubblico, stante le dotazioni antiCovid di cui praticamente tutti sono dotati, spesso superando di gran lunga gli standard previsti. Dall’altra è stato osservato come sia necessario mettere in campo diverse iniziative per (ri)costruire il rapporto con il proprio pubblico dopo il lungo periodo di lontananza dovuto al lockdown. Alcuni esercenti hanno proposto di lanciare un sondaggio tra il proprio pubblico per provare a raccogliere delle sensazioni rispetto alla propensione (o meno) al ritorno in sala. La paura, hanno osservato molti esercenti, è per definizione un sentimento irrazionale, ed è necessario provare a “scomporlo” per affrontarlo razionalmente. Poche e semplici domande, oltre a rafforzare la relazione con il pubblico, possono aiutare a capire le sue paure e ad attrezzarsi al meglio per rispondere. Se ad esempio alcuni spettatori dovessero manifestare timore per la possibile presenza di molte persone al cinema potrebbe essere utile ricordare loro tutti gli accorgimenti messi in campo per evitare questo rischio e via dicendo.
Un’altra idea condivisa è quella di “sfruttare” la ripartenza per trasmettere il senso di innovazione della sala. Alcuni esercenti hanno raccontato di aver utilizzato questi mesi di chiusura per dei lavori di restyling degli ambienti, altri per dotarsi di strumenti tecnologici per favorire o incrementare gli acquisti online che coniugano al meglio le esigenze di sicurezza (rendendo ad esempio poco invasivo il tracciamento delle presenze) con numerosi vantaggi operativi, sia per il pubblico che per l’esercente. C’è chi, come il Cinelux di Ginevra, ha creato una scenografia in stile Dogville di Lars Von Trier per portare all’estremo il distanziamento sociale.
Cinemazero ha sottolineato come la miglior cura per il cinema, inteso come luogo, sia il cinema, inteso come film, ovviamente di qualità. ed è per questo che, proprio in vista dell’imminente riapertura, ha organizzato un fitto calendario di incontri con gli autori e appuntamenti di approfondimento per valorizzare al meglio l’unicità dell’esperienza in sala.
Come già questi primi giorni hanno dimostrato infatti la passione per il cinema non si esaurita, anzi è più viva che mai, in particolare nel pubblico delle sale d’essai. Da qui bisogna allora ripartire per ritornare a fare quello che ci viene meglio: sperimentare, programmare, innovare con l’obbiettivo di valorizzare il meglio del cinema d’autore.
*da quest’anno il Lab, originariamente unico e svolto in inglese, è stato sdoppiato in due sezioni, una internazionale e una italiana rivolta agli esercenti italofoni (che per questo ha visto la partecipazione anche di un esercente svizzero)