Festival delle mie brame …
Slitta a febbraio, ma non solo, la manifestazione di Rotterdam
Di Andrea Crozzoli
«E guardo il mondo da un oblò / mi annoio un po’…» cantava nell’estate del 1980 Gianni Togni facendo sognare i giovani dell’epoca. Quarant’anni dopo siamo di nuovo davanti ad un oblò (questa volta a forma di schermo del pc) dal quale guardare il mondo. Il virus ha, infatti, interrotto bruscamente la socialità, chiuso i cinema e costretto i festival ad una dimensione distanziata, online, sulla rete. Un ibrido difficile da digerire se pensiamo che un festival di cinema ha la sua prima funzione nella socializzazione, nel presentare (ossia in presenza) nuovi registi e nuove opere al pubblico; un momento di totale osmosi fra chi il cinema lo fa e chi ne fruisce. Ai festival si incontrano gli autori, produttori, distributori, esercenti; si stringono contatti, alleanze, inviti e prendono corpo nuovi progetti, si discute dei prossimi lavori attorno ad un tavolo, spesso imbandito. Ma soprattutto si gode del cinema sul grande schermo assieme a migliaia di altri appassionati.
Il primo appuntamento nella liturgia annuale dei festival è da sempre il Sundance Film Festival a Park City, nello Utah (Usa), che si svolge abitualmente nella seconda metà di gennaio; a questo appuntamento fa seguito il primo grande festival di cinema europeo a Rotterdam, quel IFFR (International Film Festival Rotterdam) che nel 2021 festeggia gloriosamente il 50° anniversario. Un festival particolarmente attento ai giovani registi tanto che una delle principali sezioni della manifestazione è Bright Future (Futuro Luminoso) che presenta sempre notevoli opere prime o seconde di giovani registi da tutto il mondo. Film che poi girano i festival del pianeta, Le Voci dell’Inchiesta comprese.
Per la 50a edizione gli abili organizzatori olandesi hanno voluto, quasi come sfida di fronte alla pandemia, raddoppiare il festival – dall’1 al 7 febbraio e dal 2 al 6 giugno 2021 – sviluppando la manifestazione sia in presenza che online. Un festival, dunque, parzialmente ibrido ma con un programma audace ed entusiasmante che darà modo a tutti quelli che non possono o non vogliono recarsi a Rotterdam (ed è un vero peccato) di seguire comunque l’evento. La prima parte, quella che si svolge dal 1 al 7 febbraio, sarà dedicata alle sezioni Tiger Competition, Big Screen Competition e Ammodo Tiger Short Competition, oltre ad una serie di anteprime nella sezione Limelight. Le proiezioni in presenza, con accessi contingentati e distanziamenti, si svolgeranno nel bellissimo e maestoso complesso De Doelen e al KINO Rotterdam, oltre ad essere disponibili online. Per l’occasione l’IFFR si sposterà anche ad Amsterdam (solo 40 minuti in treno con partenze ogni dieci minuti), con l’intrigante mostra Vive le cinéma! sul cinema e l’arte, realizzata in collaborazione con Eye Filmmuseum. Sono stati invitati Nanouk Leopold, Daan Emmen, Lucrecia Martel, Lemohang Jeremiah Mosese, Carlos Reygadas e Jia Zhangke a realizzare un lavoro per lo spazio espositivo, accompagnato da una serie di proiezioni di film e conferenze. Nei mesi che separano le due parti del festival ci saranno una serie di programmi e contenuti online esclusivi fra i quali la collezione 50/50, ossia una selezione di 50 film provenienti da 50 edizioni del festival. A giugno il festival, nella speranza di un allentamento della situazione coronavirus, conta di poter avere un pubblico in presenza più ampio per celebrare degnamente questa 50a edizione con un programma speciale in cui saranno invitate celebrità degli ultimi cinque decenni a dialogare con registi emergenti. In questa seconda, e si spera più libera da virus, parte del programma si svolgerà l’attesa sezione Bright Future, dedicata ai talenti cinematografici emergenti. Ultimo, last but not least, l’ampio programma Harbour che riflette il carattere multidimensionale di Rotterdam e del festival come rifugio, come porto sicuro. Sì, perchè Rotterdam è anche un porto, un’incantevole campionario di ardite soluzioni architettoniche, una città costruita sotto il livello del mare con metropolitana e tante biciclette. Da vedere ed assaporare in presenza non certo online. Se il 7 febbraio termina la prima parte dell’IFFR a Rotterdam, l’11 (fino al 21) dovrebbe iniziare la 71a edizione della Berlinale. Questa, però, è una storia ancora tutta da definire!