FMK – INTERNATIONAL SHORT FILM FESTIVAL

Dal 24 al 26 luglio in arena UAU! (Giardini Francesca Trombino – Vi Brusafiera) ritorna FMK – International Short Film Festival, il festival di cortometraggi organizzato da Cinemazero, giunto quest’anno alla XX edizione. 

Per questa occasione, la consueta “formula 3” – 3 proiezioni pomeridiane alla presenza degli autori, 3 laboratori, 3 masterclass, 3 DJ set, 3 serate con il meglio del cortometraggio internazionale, ecc. – si arricchisce con molteplici “+1” per onorare questo importante anniversario.  

Tra le prime sorprese Manifestamente FMK – 20 anni di festival in 20 manifesti, la mostra che racchiude tutti i manifesti delle precedenti edizioni del festival. A inaugurare l’evento un brindisi di buon compleanno offerto da Cinemazero! 

Protagoniste, come ogni anno, le proiezioni a ingresso gratuito, che inizieranno alle 21:30 in arena UAU! (in caso di pioggia a Cinemazero). Undici i corti in concorso (ai quali si aggiungono due cortometraggi fuori concorso), la maggior parte accompagnati dagli stessi registi e registe. Tra questi si segnala l’anteprima europea di Burraco di Isabella Tagliati, Dive di Aldo Iuliano, unico cortometraggio italiano in Concorso a Orizzonti all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, A Man Falling, il primo corto girato dal musicista e compositore Teho Teardo, Il barbiere complottista di Valerio Ferrara, vincitore del Primo Premio  Cinéfondation al Festival di Cannes, e PetroL delle giovanissima e talentuosa regista Cabiria Lizzi, nativa di Gemona del Friuli. Un contributo fondamentale all’opera di selezione è stato fornito dallo Young Club di Cinemazero, garanzia di una visione fresca e innnovativa. 

Come da tradizione un’intera serata, quella di giovedì 25 luglio, è dedicata al genere horror con due speciali sorprese: la sezione speciale Terror Comes Straight From Friuli! curata dal regista Matteo Corazza e la proiezione in anteprima, alle 23.30, dell’ultimo film di Federico Zampaglione (voce dei Tiromancino) The Well

Tutti i giorni alle 14.00, in Sala Pasolini a Cinemazero, in programma proiezioni speciali di film riservate agli studenti, con l’intervento degli autori: mercoledì 24 il regista Andrea Magnani presenta il suo lavoro più recente: La lunga corsa, fiaba carceraria dal tono sognante e surreale. 

Giovedì 25 il regista Roberto De Feo introduce A Classic Horror Story, candidato ai premi David di Donatello e inserito dal “New York Times” tra i 5 migliori film horror dell’anno, mentre venerdì 26 sarà la volta di I pionieri di Luca Scivoletto, tratto dal romanzo omonimo del regista. 

Oltre all’arena UAU e alle sale di Cinemazero un’altra realtà sarà luogo fondamentale del festival. Infatti, in Mediateca (Palazzo Badini – Via Mazzini 2) si svolgeranno i laboratori per i più piccoli, le masterclass e workshop (tutti rigorosamente a ingresso gratuito). Si inizia alle 9.00 con workshop per studenti e appassionati: giovedì 25 Anatomia in super 8, laboratorio di ripresa e manipolazione artistica della pellicola con Alessandra Beltrame alle 9.00, mentre venerdì 26 alle 10.00 la psicologa Elvira Fontana, esperta in narrazione, e il regista Cristian Natoli condurranno il workshop Da dove partire per realizzare un corto?.  

Il pomeriggio è tempo di masterclass: mercoledì 24 alle 17.30, sempre in Mediateca, Mauro Carraro, uno degli animatori più originali nel panorama europeo, parlerà di incontri possibili tra animazione tradizionale e 3d in Dalla matita al poligono, in collaborazione con Piccolo Festival dell’Animazione. 

Giovedì 17.00 è tempo di Che fine hanno fatto i colori del buio?, una riflessione sullo stato del cinema di genere in Italia con Alessandro Tavola, fondatore della casa di distribuzione Cat People, mentre venerdì 26 Roberto de Feo si porrà il seguente quesito: È ancora un bel paese per l’horror? Raccontare la paura in Italia, oggi. 

Spazio anche ai laboratori per i più piccoli: Un, due, tre… Fanzine! con l’illustratrice Elisa Turrin (Upata) alle 15.30 di mercoledì 24, Stop Motion, giovedì 25 alla stessa ora con l’artista e illustratore Alessandro De Ioannon, in collaborazione con Piccolo Festival dell’animazione. All’illustratrice Marta Visintin il compito di chiudere gli appuntamenti pensati per i giovani artisti, venerdì 26 con Natura animata

Tutti gli appuntamenti in mediateca sono a ingresso libero, nei limiti dei posti disponibili (per info e iscrizioni scrivere a didattica@cinemazero.it

Tre saranno anche i dj targati FMK, tutti alle 20.00 presso l’Urban farmhouse: la prima sera si esibirà Dj Cosmico, tra sonorità funky, techno e drum&bass mentre il secondo giorno toccherà a Lara Trevisan, dj selecter e artista visiva. A Stephen Trollip, i cui dj set spaziano tra musica Afrobeat e Township jazz, il compito di dare il via alla terza serata, che si concluderà con le premiazioni dei migliori corti della XX edizione e lo speciale cineconcerto Happy Birthday FMK a cura di Enrico Sist. 

In viaggio verso Venezia

Di Marco Fortunato

Dopo l’edizione record dello scorso anno con ben 6 film italiani in concorso – un record – anche la prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si annuncia, sulla carta, potenzialmente molto promettente per il cinema nostrano. Sono davvero molti, forse anche troppi, i film pronti, fermi per ora ai blocchi di partenza, in attesa dei primi annunci sul programma del Lido che, come tradizione, dovrebbero arrivare nella seconda metà di luglio. Proviamo a capire chi sono i favoriti, e i possibili outsider.

Gettonatissimo tra gli addetti ai lavori è Campo di Battaglia di Gianni Amelio. Per il regista e sceneggiatore calabrese sarebbe la settima presenza (oltre all’esperienza come giurato nel 1992) e l’occasione per puntare a diventare il primo italiano a vincere due Leoni d’Oro, esperienza finora riuscita ad un gotha di cineasti, tutti stranieri: André Cayatte nel 1950 e 1960, Louis Malle nel 1980 e nel 1987, Zhang Yimou nel 1992 e nel 1999 e infine Ang Lee nel 2005 e  2007. Il suo film, ambientato all’interno di un ospedale da campo durante la prima guerra mondiale e girato a Gorizia racconta il rapporto problematico di due medici alle prese con i soldati ricoverati provenienti dalle prime linee. I due protagonisti, interpretati da Alessandro Borghi, e Gabriel Montesi dovranno fare i conti non solo con le ferite fisiche, ma anche le menzogne e l’autolesionismo dei soldati per non tornare al fronte. Il tutto complicato dall’arrivo di un’altra emergenza, l’influenza spagnola, e dal comune amore per l’infermiera Anna.

Quotazioni molto alte anche rispetto alla presenza di Napoli-New York di Gabriele Salvatores, la cui genesi è molto curiosa. Il progetto nasce infatti dal ritrovamento di un trattamento firmato nientemeno che da Federico Fellini e Tullio Pinelli nel 1948 la cui prima regia avrebbe dovuto essere di Gianni Franciolini. Successivamente lo stesso Fellini provò a realizzare il film con gli americani ma il progetto si arenò quasi subito. Malgrado le premesse però non sarà un film felliniano, “non ha niente di onirico, di surreale, semmai è un film molto influenzato, come lo era allora il soggetto, dal neorealismo” ha precisato il regista in una recente intervista rilasciata a Mario Sesti e Gloria Satta per il Messaggero “È la storia di due bambini, due scugnizzi che scappano come clandestini per andare a New York: c’è quest’idea del viaggio e dell’arrivo in un posto come quello in cui si ritrova Alice nel Paese delle Meraviglie. Di felliniano, forse, c’è solo la nave che li porta lì.” Come Amelio anche Salvatores ha scelto di girare in FVG, e precisamente a Trieste.

Altro autore che quasi sicuramente dovrebbe presentare il suo film al Lido è Uberto Pasolini. E sarebbe la quarta volta su quattro film. La prima fu nel 2008 con Machan – La vera storia di una falsa squadra, che si aggiudicò il Premio Label Europa Cinemas alle Giornate degli Autori, poi nel 2013 con  Still Life con cui vinse il Premio Orizzonti per la migliore regia e infine nel 2020 quando fu la volta di  Nowhere Special – Una storia d’amore.Nel suo ultimo lavoro intitolato Il ritorno il regista, produttore e sceneggiatore romano dirigere un cast stellare in cui spiccano Juliette Binoche e Ralph Fiennes, quest’ultimo nel ruolo di Ulisse che a vent’anni dalla sua partenza ritorna in patria dopo aver combattuto nella guerra di Troia. Ritroverà un regno molto diverso da quello che ha lasciato.

Buone probabilità anche per i Manetti Bros che mancano da Venezia dal 2017 quando conquistarono l’attenzione di pubblico e critica con Ammore e malavita (chi c’era ricorderà la proiezione stampa interrotta più volta da applausi a scena aperta). La storia, quella della società calcistica locale l’U.S. Palmese che dovrebbe dare il titolo al film, sulla carta si presta perfettamente a creare l’occasione per lasciar esprimere al meglio lo stile ecclettico e decisamente originale dei due fratelli che, nella conferenza stampa di fine riprese hanno sottolineato come la trilogia dedicata a Diabolik che li aveva tenuti impegnati negli ultimi anni può dirsi definitivamente conclusa.

Più o meno alla pari – in termini di possibilità – sembra giocarsela un altro titolo diretto a quattro mani. Si tratta di Iddu di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, che può vantare la coppia Toni Servillo e Elio Germano per la prima volta insieme sul set. Il film trae spunto dalla vita del boss Matteo Messina Denaro, la cui ricostruzione – hanno dichiarato i registi – “ci ha dato la possibilità di scavare nella sua enigmatica personalità, ricostruendo parte della sua trentennale latitanza, durante la quale, nel sonno della ragione ricorrono sogni che finiscono sempre per trasformarsi in incubi. Incubi tragici e ridicoli

Risultano pronti anche Eterno visionario di Michele Placido con Fabrizio Bentivoglio, nuovo omaggio a Pirandello, dopo il fortunatissimo La stranezza di Roberto Andò e L’abbaglio dello stesso Andò che prosegue il sodalizio artistico con l’insolito trio composto da Salvo Ficarra, Valentino Picone e Toni Servillo.

Non ci resta dunque che attendere l’esito del comitato di selezione guidato da Alberto Barbera, nella certezza che, presto o tardi, tutti i titoli che abbiamo citato arriveranno sul grande schermo.

ARRIVEDERCI, BERLINGUER!

Ritorna a Cinemazero e nei migliori cinema italiani solo il 10, 11 e 12 giugno il film concerto con i materiali d’epoca  su Berlinguer presentato in anteprima a Pordenone Docs Fest!

Un appuntamento speciale in occasione del quarantesimo anniversario della morte di Enrico Berlinguer, avvenuta nel 1984. Arriva nelle sale italiane e, ovviamente anche a Cinemazero, per soli tre giorni – dal 10 al 12 giugno – il documentario Arrivederci, Berlinguer! per la regia di Michele Mellara e Alessandro Rossi e musiche composte da Massimo Zamboni. 

Il film, presentato in anteprima alla XVI edizione di Pordenone Docs Fest, è prodotto dallo stesso festival del documentario di Pordenone, Cinemazero, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e distribuito da Wanted Cinema.  

Arrivederci Berlinguer! è un film concerto: le musiche di Massimo Zamboni commentano i materiali d’epoca provenienti dal documentario L’addio a Enrico Berlinguer, che fu realizzato durante i funerali del segretario del PCI da alcuni dei più importanti registi italiani. Tra i molti, Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Roberto Benigni, Carlo Lizzani, Giuliano Montaldo, Ettore Scola e Gillo Pontecorvo si misero dietro alla macchina da presa per omaggiare questo straordinario leader, venuto improvvisamente a mancare l’11 giugno 1984. Queste scene della cerimonia sono assemblate assieme ad alcune riprese di Enrico Berlinguer durante la sua attività politica, in un montaggio che vuole restituire all’oggi tutta l’umanità, la forza e la dignità di un personaggio centrale nella politica italiana degli anni Settanta e Ottanta.  

“Abbiamo cercato di ridurre il senso celebrativo/liturgico del filmato originale legato a quei tempi e di privilegiare il rapporto umano, caldo e vivo, che Berlinguer riuscì ad avere con le masse popolari” – commentano i registi – “Nel nostro nuovo assemblaggio abbiamo inserito il Berlinguer vivente ad intervallare i tempi espansi della lunga cerimonia. Questo attraverso un’attenta selezione di una serie di filmati messi a disposizione dall’AAMOD nei quali si mostra l’affetto e la partecipazione della gente verso il suo leader, in un rapporto simbiotico di incontro che ne cementa nel tempo la relazione”. 

Il montaggio è pensato in chiave emozionale, per coinvolgere il pubblico poggiandosi sulle composizioni musicali: la reiterazione del gesto, le folle, la commozione delle donne, dei politici, delle masse operaie, degli ultimi e dei capi di stato, i pugni alzati: tutto questo diventa sinfonia visiva e musicale allo stesso tempo.  

STANLIO&OLLIO MAESTRI DELLA RISATA

Sarà la Zerorchestra a chiudere gli appuntamenti di Cinema Sotto le Stelle promossi da Cinemazero e protagonisti dell’estate pordenonese. 

Venerdì 23 agosto alle 21.00 in Arena Largo San Giorgio lo speciale cineconcerto Stanlio & Ollio: maestri della risata, in collaborazione con le Giornate del Cinema Muto. 

Il successo di Stan Laurel e Oliver Hardy deve molto al produttore Hal Roach che dopo aver scoperto e lanciato comici del calibro di Harold Lloyd e Max Davidson, firmo nel 1927 uno storico contratto per la distribuzione dei suoi film con la MGM.

La coppia Laurel & Hardy “nasce” ufficialmente in quell’anno, dopo una carriera che in precedenza li aveva visti recitare separati, con l’esilarante Putting Pants on Philip diretto da Clyde Bruckman e supervisionato dal grande Leo McCarrey. Ma già in Duck Soup, girato solo qualche mese prima, il rapporto tra i due è già definitivamente stabilito.  

Accanto a questi due titoli verranno presentati altri due cortometraggi fra i più divertenti della coppia: The Second Hundred Years di Fred Guiol e The Finishing Touch che per l’occasione sarà accompagnato dall’orchestra del liceo musicale G. Marconi di Conegliano.