L’altra Montagna, raccontata agli Incontri d’Autunno del CAI
Di Grazia Pizzoli
Gli appuntamenti autunnali della Sezione di Pordenone del Club Alpino Italiano, una consolidata consuetudine all’interno del contenitore culturale proposto dalla Sezione e denominato “Sul filo di cresta: immagini, parole, note“, ci hanno mostrato i tanti volti de “L’altra Montagna”, denominatore comune di film, video, autori e protagonisti delle quattro serate, in un continuum tematico con gli Incontri di primavera.
Avvio il 28 ottobre con Il Buco, film di Michelangelo Frammartino vincitore del Premio Speciale della Giuria all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, che ha condotto il numerosissimo pubblico della Sala Grande in una montagna “rovesciata”, ovvero nel mondo ipogeo. L’esplorazione dell’abisso del Bifurto da parte dei giovani membri del Gruppo Speleologico Piemontese ha raccontato come, dietro a notizie di facciata, si nascondano storie “altre”, che risvegliano la coscienza su quanto la Storia ha nascosto.
Potente e coinvolgente la testimonianza di Gianluca Briccolani, il 4 novembre, che ha descritto il suo cammino lungo le Alpi Apuane, fatto di riconoscente amore per la loro essenziale bellezza, luogo in cui si respira L’altezza della libertà, come il titolo del suo libro. Un’accorata denuncia, la sua, del fatto che queste montagne, che il marmo rende uniche al mondo, siano totalmente indifese oltre che indiscriminatamente e insensatamente sfruttate.
A raccontare cosa significa dedicare la propria vita per venire in aiuto di chi si trova in difficoltà in montagna, il 18 novembre la serata dedicata ai Fondatori del soccorso alpino pordenonese, ricca di personaggi, storie, ricordi, emozioni. E ricca di commozione, di chi ancora c’è, come Roberto Sgobaro e Giancarlo Del Zotto nel ricordo degli amici che non sono più con loro, Bruno Coran e Redento Toffoli. Nomi che hanno fatto la storia del soccorso alpino pordenonese, ma che hanno connotato anche la storia della città di Pordenone con la loro presenza e i loro valori.
A
concludere il ciclo, la serata speciale del 29 novembre: una collaborazione
della Sezione CAI di Pordenone con la regione Friuli Venezia Giulia e la Fondazione
Dolomiti Unesco che ha narrato, attraverso le immagini dei documentari di Ivo
Pecile e Marco Virgilio, i panorami spettacolari e selvaggi delle Dolomiti
Friulane, ma anche la loro fragilità a causa della crisi climatica e del
riscaldamento globale. Nella seconda parte della serata un incontro-dibattito tra
Filippo Giorgi, fisico dell’International Center for theoretical physics di
Trieste e Marco Virgilio, noto giornalista e divulgatore scientifico specie
negli ambiti di meteorologia e climatologia. Giorgi ha parlato di temi cruciali
quali l’aumento di fenomeni meteorologici estremi che producono eventi
eccezionali come la tempesta Vaia, che a fine 2018 ha inferto una ferita
profonda proprio a boschi e foreste delle Dolomiti. Grande l’interesse
suscitato presso il pubblico in sala, che ha posto numerose domande. La
risposta a una in particolare ci dà la cifra di quello che può essere il
coinvolgimento e la responsabilità di ciascuno di noi. “Cosa possiamo fare per
contribuire a salvare il nostro pianeta dal riscaldamento globale?” Le parole
di Giorgi sono state “Evitiamo gli sprechi e prestiamo massima attenzione ai
nostri consumi”.