L’angelo azzurro ritorna al cinema

A Cinemazero martedì 11 marzo alle 20.30 è stato proiettato in versione originale con sottotitoli in italiano L’angelo azzurro (Der blaue Engel, 1930), diretto da Josef von Sternberg e interpretato da Marlene Dietrich. La proiezione fa parte del nuovo incontro della rassegna Il maestro al microscopio, appuntamento per tutti gli amanti della settima arte per approfondire tutti gli aspetti di quei film che sono entrati nella storia del cinema mondiale, tenuto da Paolo Antonio D’Andrea, formatore di Cinemazero, che ha presentato il film attraverso un’analisi critica.

Capolavoro indiscusso del primo cinema sonoro tedesco, con L’angelo azzurro nasce il sodalizio artistico tra il grande regista Josef von Sternberg e l’attrice Marlene Dietrich. Tratto dal romanzo Professor Unrat di Heinrich Mann, L’angelo azzurro lanciò un nuovo mito femminile che avrebbe influenzato la storia, non solo del cinema.

BLAUE ENGEL | DER

Grazie a questo film viene segnato l’inizio della carriera internazionale di Marlene Dietrich e, come ricorda Kristina Jaspers della Murnau Stiftung, “Il ruolo di Lola Lola modellò la sua immagine di femme fatale, alla quale le fu poi difficile sottrarsi. Il film, realizzato nei primi anni del sonoro, sfruttò il talento canoro di Dietrich. I testi delle canzoni del compositore Friedrich Hollaender da lei interpretate (Io sono dalla testa ai piedi / Fatta per l’amore / Questo è il mio mondo / E nient’altro / Che devo fare? / Sono fatta così) furono visti come l’espressione di una sessualità sicura di sé”.
L’ambigua, sensuale, cinica cantante di cabaret Lola Lola è un personaggio iconico, attraverso cui l’immagine di Marlene Dietrich venne plasmata in quella di donna libera ed emancipata.

Lo scenografo Karl Vollmoeller si assicurò i diritti del romanzo Professor Unrat di Heinrich Mann e lavorò alla sceneggiatura insieme allo scrittore Carl Zuckmayer. I due riuscirono a mantenere l’equilibrio tra commedia e tragedia che caratterizzava il romanzo, anche se la trama si discostava in maniera significativa dall’originale. Emil Jannings ebbe il ruolo del professor Rath, anziano insegnante che si innamora della cantante di varietà Lola Lola e vede la propria vita andare in pezzi. 

Il professor Immanuel Rath è estremamente esigente con i suoi studenti, che lo deridono in sua assenza. Quando scopre che sono ammiratori della cabarettista Lola Lola, che si esibisce nel cabaret “L’angelo azzurro”, decide di andare a verificare sul posto questo elemento di distrazione. Ne verrà attratto al punto di sposarla e lasciare per lei l’insegnamento. La decisione, però, non sarà senza conseguenze.

Lo stile barocco del film, creato da uno smodato sovraccarico dell’immagine sembra voler confondere lo spettatore, con una costante aggiunta di personaggi, scenografie e oggetti di scena, impedisce una lettura profonda e forzando la superficialità. L’angelo azzurro è l’unico film che Sternberg ha diretto in Germania, dopo essere emigrato negli Stati Uniti e aver ottenuto il successo con Le notti di Chicago (1927) e I dannati dell’oceano (1928). Il ritorno in patria del regista sembra riflettere anche sul sentimento nazionale della Germania dell’epoca. Inoltre, la componente sonora è un elemento fondamentale del film. Iconica è la performance di Marlene Dietrich in Falling in Love Again, canzone cantata durante l’incontro e la separazione con il professore. 

Uscito nelle sale per la prima volta a Berlino il 1° aprile 1930, venne restaurato da Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung in collaborazione con Bundesarchiv presso i laboratori Omnimago e L’Immagine Ritrovata, a partire da un controtipo negativo nitrato e da un duplicato negativo utilizzato per le scene mancanti, e in seguito distribuito nelle sale di Cinemazero dalla Cineteca di Bologna, con il suo progetto ‘Il Cinema Ritrovato’. Con il sostegno di Beauftragte der Bundesregierung für Kultur und Medien (BKM)