gennaio 2020

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gennaio 2020

Editoriale:

UN 2019 DA FILM! Di Marco Fortunato Non si poteva chiedere di meglio che due ottimi film d’autore come Pinocchio di Matteo Garrone e La Dea fortuna di Ferzan Ozpetek per incorniciare un’annata da record (l’ennesima) per Cinemazero. Il 2019 chiude infatti con un risultato senza precedenti: più di 300 i film proiettati in oltre 3.800 spettacoli – in pratica una media di 10 al giorno – per un totale...

UN 2019 DA FILM!

Di Marco Fortunato

Non si poteva chiedere di meglio che due ottimi film d’autore come Pinocchio di Matteo Garrone e La Dea fortuna di Ferzan Ozpetek per incorniciare un’annata da record (l’ennesima) per Cinemazero. Il 2019 chiude infatti con un risultato senza precedenti: più di 300 i film proiettati in oltre 3.800 spettacoli – in pratica una media di 10 al giorno – per un totale di 117mila biglietti staccati, il 7% in più rispetto allo scorso anno. Senza contare gli eventi ad ingresso gratuito che si stima abbiamo portato in sala altre 3mila persone.

Merito dei lavori di ammodernamento degli ultimi anni (in particolare la realizzazione della quarta sala, oggi SalaModotti) ma soprattutto di un progetto culturale che ha saputo rinnovarsi costantemente senza per questo rinunciare alla propria identità che mette al centro, da sempre, il cinema d’autore. Come dimostrano i biglietti staccati che vedono in cima alla classifica dei film più visti Van Gogh sulla soglia dell’eternità di J. Schnabel, L’ufficiale e la spia di R. Polanski e C’era una volta ad Hollywood di Q. Tarantino e The Mule – Il corriere di C. Eastwood, tutti ben oltre i 2.000 spettatori. Un poker di maestri del cinema superati solo dal triplice Premio Oscar Green Book di Peter Farrelly (primo con quasi 5.500 presenze) e il caso cinematografico dell’anno, Joker di Todd Philips che si è “fermato”, per modo di dire, a 4.500 ingressi.

Un successo d’autore quindi ed in effetti sono proprio loro, gli autori, insieme al pubblico, che con la loro presenza e il loro affetto confermano la vitalità di Cinemazero, in un periodo di grandi cambiamenti per il mondo dell’audiovisivo.

Oltre 70 gli ospiti del 2019, tra grandi nomi (Markus Inhoof, Alyson Kliman, Luca Bigazzi, Pupi Avati, Giorgio Diritti, Mario Martone) e nuovi volti della settima arte (Bonifacio Angius, Alessandro Redaelli, Michela Occhipinti), a cui si aggiungono gli autori locali – Katja Colia e Thomas Turolo – e gli ospiti speciali, come Gioconda Belli, Lorenzo Mattotti, Enza Rando, Igort e molti altri. Più di un evento a settimana per un calendario ricchissimo, frutto del costante dialogo con il territorio e con gli altri operatori culturali.

Più di 50 le realtà che collaborano in maniera stabile con proposte che contribuiscono a creare un palinsesto che si fa sempre più articolato e variegato per offrire il meglio della produzione cinematografica da tutto il mondo. Oltre 60 appuntamenti con i contenuti cosiddetti alternativi, selezionati tra eventi musicali, sportivi e legati al mondo dell’arte, quasi 100 proiezioni in lingua originale (con sottotitoli italiani) e 18 “classici”, capolavori senza tempo che hanno fatto la storia del cinema, proposti in versione restaurata o in copie originali 35mm.

E questo solo per quanto riguarda l’Aula Magna. Ma Cinemazero è molto di più.

Il 2019 ha visto infatti la prosecuzione e il consolidamento di numerose altre attività che vedono l’Associazione in prima linea. È il caso del NuovoCinemaDonBosco, iniziativa nata lo scorso anno con l’obiettivo di rivitalizzare la storica sala pordenonese attraverso una partnership allargata che, oltre a Cinemazero, vede coinvolta l’Amministrazione Comunale, l’Azienda Sanitaria e la Fondazione WellFare, oltre naturalmente all’Istituto Don Bosco, che hanno scelto di unire le forze per dare vita ad progetto sperimentale di innovazione sociale che vede coinvolti oltre 20 volontari e che, con lo spostamento in questa sede della tradizionale programmazione per ragazzi, ha raggiunto quest’anno oltre 6mila persone.

Senza dimenticare il cinema Zancanaro, la sala di Sacile che per un lungo periodo ospitò anche Le Giornate del Cinema Muto e che oggi può vantare un’importante stagione cinematografica che conta oltre 16mila presenze all’anno, suddivise tra i grandi blockbuster per famiglie che animano i fine settimana e gli appuntamenti di cinema d’autore che caratterizzano le serate del mercoledì.

Ma il 2019 è stato anche l’anno nel quale Cinemazero, insieme al Centro Espressioni Cinematografiche di Udine, ha deciso di rinnovare il proprio impegno a Lignano Sabbiadoro dove, dal 2015, ha preso in gestione la struttura del Cinecity, un’imponente struttura (da oltre 550 posti) che è ritornata ad essere luogo di riferimento sociale e culturale di una vasta comunità grazie ad una proposta cinematografica attiva tutto l’anno ad una stagione teatrale e a numerosi eventi speciali che spaziano dall’arte alla musica coinvolgendo ogni anno oltre 20mila persone.

E ancora l’Arena all’aperto di Piazza Calderari, le oltre 40 date di cinema itinerante del progetto Ciak si gira!, le SummerNights di Lignano Sabbiadoro, gli appuntamenti di CinemaDivino e tante altre attività a testimoniare, con i fatti, la vitalità della “sala cinematografica” che, pur nel cambiamento, ha saputo conservare il suo fondamentale ruolo di centro di riferimento culturale e sociale della città.

UN 2019 DA FILM!

Di Marco Fortunato

Non si poteva chiedere di meglio che due ottimi film d’autore come Pinocchio di Matteo Garrone e La Dea fortuna di Ferzan Ozpetek per incorniciare un’annata da record (l’ennesima) per Cinemazero. Il 2019 chiude infatti con un risultato senza precedenti: più di 300 i film proiettati in oltre 3.800 spettacoli – in pratica una media di 10 al giorno – per un totale di 117mila biglietti staccati, il 7% in più rispetto allo scorso anno. Senza contare gli eventi ad ingresso gratuito che si stima abbiamo portato in sala altre 3mila persone.

Merito dei lavori di ammodernamento degli ultimi anni (in particolare la realizzazione della quarta sala, oggi SalaModotti) ma soprattutto di un progetto culturale che ha saputo rinnovarsi costantemente senza per questo rinunciare alla propria identità che mette al centro, da sempre, il cinema d’autore. Come dimostrano i biglietti staccati che vedono in cima alla classifica dei film più visti Van Gogh sulla soglia dell’eternità di J. Schnabel, L’ufficiale e la spia di R. Polanski e C’era una volta ad Hollywood di Q. Tarantino e The Mule – Il corriere di C. Eastwood, tutti ben oltre i 2.000 spettatori. Un poker di maestri del cinema superati solo dal triplice Premio Oscar Green Book di Peter Farrelly (primo con quasi 5.500 presenze) e il caso cinematografico dell’anno, Joker di Todd Philips che si è “fermato”, per modo di dire, a 4.500 ingressi.

Un successo d’autore quindi ed in effetti sono proprio loro, gli autori, insieme al pubblico, che con la loro presenza e il loro affetto confermano la vitalità di Cinemazero, in un periodo di grandi cambiamenti per il mondo dell’audiovisivo.

Oltre 70 gli ospiti del 2019, tra grandi nomi (Markus Inhoof, Alyson Kliman, Luca Bigazzi, Pupi Avati, Giorgio Diritti, Mario Martone) e nuovi volti della settima arte (Bonifacio Angius, Alessandro Redaelli, Michela Occhipinti), a cui si aggiungono gli autori locali – Katja Colia e Thomas Turolo – e gli ospiti speciali, come Gioconda Belli, Lorenzo Mattotti, Enza Rando, Igort e molti altri. Più di un evento a settimana per un calendario ricchissimo, frutto del costante dialogo con il territorio e con gli altri operatori culturali.

Più di 50 le realtà che collaborano in maniera stabile con proposte che contribuiscono a creare un palinsesto che si fa sempre più articolato e variegato per offrire il meglio della produzione cinematografica da tutto il mondo. Oltre 60 appuntamenti con i contenuti cosiddetti alternativi, selezionati tra eventi musicali, sportivi e legati al mondo dell’arte, quasi 100 proiezioni in lingua originale (con sottotitoli italiani) e 18 “classici”, capolavori senza tempo che hanno fatto la storia del cinema, proposti in versione restaurata o in copie originali 35mm.

E questo solo per quanto riguarda l’Aula Magna. Ma Cinemazero è molto di più.

Il 2019 ha visto infatti la prosecuzione e il consolidamento di numerose altre attività che vedono l’Associazione in prima linea. È il caso del NuovoCinemaDonBosco, iniziativa nata lo scorso anno con l’obiettivo di rivitalizzare la storica sala pordenonese attraverso una partnership allargata che, oltre a Cinemazero, vede coinvolta l’Amministrazione Comunale, l’Azienda Sanitaria e la Fondazione WellFare, oltre naturalmente all’Istituto Don Bosco, che hanno scelto di unire le forze per dare vita ad progetto sperimentale di innovazione sociale che vede coinvolti oltre 20 volontari e che, con lo spostamento in questa sede della tradizionale programmazione per ragazzi, ha raggiunto quest’anno oltre 6mila persone.

Senza dimenticare il cinema Zancanaro, la sala di Sacile che per un lungo periodo ospitò anche Le Giornate del Cinema Muto e che oggi può vantare un’importante stagione cinematografica che conta oltre 16mila presenze all’anno, suddivise tra i grandi blockbuster per famiglie che animano i fine settimana e gli appuntamenti di cinema d’autore che caratterizzano le serate del mercoledì.

Ma il 2019 è stato anche l’anno nel quale Cinemazero, insieme al Centro Espressioni Cinematografiche di Udine, ha deciso di rinnovare il proprio impegno a Lignano Sabbiadoro dove, dal 2015, ha preso in gestione la struttura del Cinecity, un’imponente struttura (da oltre 550 posti) che è ritornata ad essere luogo di riferimento sociale e culturale di una vasta comunità grazie ad una proposta cinematografica attiva tutto l’anno ad una stagione teatrale e a numerosi eventi speciali che spaziano dall’arte alla musica coinvolgendo ogni anno oltre 20mila persone.

E ancora l’Arena all’aperto di Piazza Calderari, le oltre 40 date di cinema itinerante del progetto Ciak si gira!, le SummerNights di Lignano Sabbiadoro, gli appuntamenti di CinemaDivino e tante altre attività a testimoniare, con i fatti, la vitalità della “sala cinematografica” che, pur nel cambiamento, ha saputo conservare il suo fondamentale ruolo di centro di riferimento culturale e sociale della città.

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