Non solo fiori!
Al cinema con Neda Day per festeggiare l’8 marzo: le battaglie vinte e quelle ancora da combattere
di Manuela Morana
In occasione della Giornata Internazionale della donna, l’usanza più diffusa a livello internazionale è quella di rendere omaggio alle donne con fiori o piccoli regali. Ma non basta. “Nonostante siano stati raggiunti numerosi traguardi – afferma Taher Djafarizad, presidente dell’associazione pordenonese Neda Day – nel mondo esistono ancora enormi disparità sessuali: diversità salariali, difficoltà di accesso alla vita politica ed economica, bassi livelli di istruzione, scarsità di cure sanitarie e diffusa violenza. L’8 marzo diviene così un’occasione per festeggiare le battaglie vinte e ricordare quelle ancora da combattere“.
Si rinnova perciò anche quest’anno a marzo la collaborazione tra Neda Day, protagonista di importanti e decisive battaglie per la rivendicazione di diritti e delle libertà delle donne, Cinemazero e il Comune di Pordenone nella proposta di una proiezione-evento che consenta di conoscere e comprendere il valore della ricorrenza dell’8 marzo con la visione di un’opera d’autore.
In programma a Cinemazero giovedì 5 marzo, alle ore 20:45 ci sarà il documentario Alla mia piccola Sama. Approdato sullo schermo dopo aver raccolto un successo straordinario al Festival di Cannes 2019, e diretto da Waad Al-Kateab con Edward Watts, Alla mia piccola Sama racconta la storia devastante della guerra civile siriana dal punto di vista di una manifestante che vive ad Aleppo, sogna di rovesciare il regime di Assad e assiste all’arrivo di una democrazia liberale. Lo sguardo è quello di Waad Al-Kateab, una studentessa di economia dell’Università di Aleppo che dal 2011 per cinque anni filma la distruzione di una città e dei sogni di chi la abita. “All’inizio col telefonino filmavo tutto – ha dichiarato in una intervista Waad Al-Kateab -, non avevo un piano. Ma non volevo che ciò che avveniva venisse dimenticato. Mandavo materiale a Channel Four sulla situazione ad Aleppo. Poi ho iniziato a filmare e documentare in maniera più strutturata perché volevo che mia figlia un giorno avesse la possibilità di rivedere tutto questo. Non mi sento solo una regista. A volte penso a me come a un’influencer delle ingiustizie“. Il film non ha vinto il premio come miglior documentario agli Oscar a febbraio, ma la sua forza narrativa è talmente potente da sconvolgere e commuovere intere platee a ogni proiezione, come poche altre opere, fino ad ora realizzate, hanno saputo fare.
La proiezione-evento del 5 marzo sarà accompagnata dall’intervento di Taher Djafarizad che offrirà la sua testimonianza rispetto ad alcune drammatiche realtà di violenza ai danni di molte donne oggi e che sono oggetto di impegno quotidiano e riflessione da parte di Neda Day sia a livello locale che nazionale. Tra queste, quella subita da migliaia di donne curde.