STANLIO&OLLIO MAESTRI DELLA RISATA

Sarà la Zerorchestra a chiudere gli appuntamenti di Cinema Sotto le Stelle promossi da Cinemazero e protagonisti dell’estate pordenonese. 

Venerdì 23 agosto alle 21.00 in Arena Largo San Giorgio lo speciale cineconcerto Stanlio & Ollio: maestri della risata, in collaborazione con le Giornate del Cinema Muto. 

Il successo di Stan Laurel e Oliver Hardy deve molto al produttore Hal Roach che dopo aver scoperto e lanciato comici del calibro di Harold Lloyd e Max Davidson, firmo nel 1927 uno storico contratto per la distribuzione dei suoi film con la MGM.

La coppia Laurel & Hardy “nasce” ufficialmente in quell’anno, dopo una carriera che in precedenza li aveva visti recitare separati, con l’esilarante Putting Pants on Philip diretto da Clyde Bruckman e supervisionato dal grande Leo McCarrey. Ma già in Duck Soup, girato solo qualche mese prima, il rapporto tra i due è già definitivamente stabilito.  

Accanto a questi due titoli verranno presentati altri due cortometraggi fra i più divertenti della coppia: The Second Hundred Years di Fred Guiol e The Finishing Touch che per l’occasione sarà accompagnato dall’orchestra del liceo musicale G. Marconi di Conegliano. 

FMK – INTERNATIONAL SHORT FILM FESTIVAL

Dal 24 al 26 luglio in arena UAU! (Giardini Francesca Trombino – Vi Brusafiera) ritorna FMK – International Short Film Festival, il festival di cortometraggi organizzato da Cinemazero, giunto quest’anno alla XX edizione. 

Per questa occasione, la consueta “formula 3” – 3 proiezioni pomeridiane alla presenza degli autori, 3 laboratori, 3 masterclass, 3 DJ set, 3 serate con il meglio del cortometraggio internazionale, ecc. – si arricchisce con molteplici “+1” per onorare questo importante anniversario.  

Tra le prime sorprese Manifestamente FMK – 20 anni di festival in 20 manifesti, la mostra che racchiude tutti i manifesti delle precedenti edizioni del festival. A inaugurare l’evento un brindisi di buon compleanno offerto da Cinemazero! 

Protagoniste, come ogni anno, le proiezioni a ingresso gratuito, che inizieranno alle 21:30 in arena UAU! (in caso di pioggia a Cinemazero). Undici i corti in concorso (ai quali si aggiungono due cortometraggi fuori concorso), la maggior parte accompagnati dagli stessi registi e registe. Tra questi si segnala l’anteprima europea di Burraco di Isabella Tagliati, Dive di Aldo Iuliano, unico cortometraggio italiano in Concorso a Orizzonti all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, A Man Falling, il primo corto girato dal musicista e compositore Teho Teardo, Il barbiere complottista di Valerio Ferrara, vincitore del Primo Premio  Cinéfondation al Festival di Cannes, e PetroL delle giovanissima e talentuosa regista Cabiria Lizzi, nativa di Gemona del Friuli. Un contributo fondamentale all’opera di selezione è stato fornito dallo Young Club di Cinemazero, garanzia di una visione fresca e innnovativa. 

Come da tradizione un’intera serata, quella di giovedì 25 luglio, è dedicata al genere horror con due speciali sorprese: la sezione speciale Terror Comes Straight From Friuli! curata dal regista Matteo Corazza e la proiezione in anteprima, alle 23.30, dell’ultimo film di Federico Zampaglione (voce dei Tiromancino) The Well

Tutti i giorni alle 14.00, in Sala Pasolini a Cinemazero, in programma proiezioni speciali di film riservate agli studenti, con l’intervento degli autori: mercoledì 24 il regista Andrea Magnani presenta il suo lavoro più recente: La lunga corsa, fiaba carceraria dal tono sognante e surreale. 

Giovedì 25 il regista Roberto De Feo introduce A Classic Horror Story, candidato ai premi David di Donatello e inserito dal “New York Times” tra i 5 migliori film horror dell’anno, mentre venerdì 26 sarà la volta di I pionieri di Luca Scivoletto, tratto dal romanzo omonimo del regista. 

Oltre all’arena UAU e alle sale di Cinemazero un’altra realtà sarà luogo fondamentale del festival. Infatti, in Mediateca (Palazzo Badini – Via Mazzini 2) si svolgeranno i laboratori per i più piccoli, le masterclass e workshop (tutti rigorosamente a ingresso gratuito). Si inizia alle 9.00 con workshop per studenti e appassionati: giovedì 25 Anatomia in super 8, laboratorio di ripresa e manipolazione artistica della pellicola con Alessandra Beltrame alle 9.00, mentre venerdì 26 alle 10.00 la psicologa Elvira Fontana, esperta in narrazione, e il regista Cristian Natoli condurranno il workshop Da dove partire per realizzare un corto?.  

Il pomeriggio è tempo di masterclass: mercoledì 24 alle 17.30, sempre in Mediateca, Mauro Carraro, uno degli animatori più originali nel panorama europeo, parlerà di incontri possibili tra animazione tradizionale e 3d in Dalla matita al poligono, in collaborazione con Piccolo Festival dell’Animazione. 

Giovedì 17.00 è tempo di Che fine hanno fatto i colori del buio?, una riflessione sullo stato del cinema di genere in Italia con Alessandro Tavola, fondatore della casa di distribuzione Cat People, mentre venerdì 26 Roberto de Feo si porrà il seguente quesito: È ancora un bel paese per l’horror? Raccontare la paura in Italia, oggi. 

Spazio anche ai laboratori per i più piccoli: Un, due, tre… Fanzine! con l’illustratrice Elisa Turrin (Upata) alle 15.30 di mercoledì 24, Stop Motion, giovedì 25 alla stessa ora con l’artista e illustratore Alessandro De Ioannon, in collaborazione con Piccolo Festival dell’animazione. All’illustratrice Marta Visintin il compito di chiudere gli appuntamenti pensati per i giovani artisti, venerdì 26 con Natura animata

Tutti gli appuntamenti in mediateca sono a ingresso libero, nei limiti dei posti disponibili (per info e iscrizioni scrivere a didattica@cinemazero.it

Tre saranno anche i dj targati FMK, tutti alle 20.00 presso l’Urban farmhouse: la prima sera si esibirà Dj Cosmico, tra sonorità funky, techno e drum&bass mentre il secondo giorno toccherà a Lara Trevisan, dj selecter e artista visiva. A Stephen Trollip, i cui dj set spaziano tra musica Afrobeat e Township jazz, il compito di dare il via alla terza serata, che si concluderà con le premiazioni dei migliori corti della XX edizione e lo speciale cineconcerto Happy Birthday FMK a cura di Enrico Sist. 

ARRIVEDERCI, BERLINGUER!

Ritorna a Cinemazero e nei migliori cinema italiani solo il 10, 11 e 12 giugno il film concerto con i materiali d’epoca  su Berlinguer presentato in anteprima a Pordenone Docs Fest!

Un appuntamento speciale in occasione del quarantesimo anniversario della morte di Enrico Berlinguer, avvenuta nel 1984. Arriva nelle sale italiane e, ovviamente anche a Cinemazero, per soli tre giorni – dal 10 al 12 giugno – il documentario Arrivederci, Berlinguer! per la regia di Michele Mellara e Alessandro Rossi e musiche composte da Massimo Zamboni. 

Il film, presentato in anteprima alla XVI edizione di Pordenone Docs Fest, è prodotto dallo stesso festival del documentario di Pordenone, Cinemazero, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e distribuito da Wanted Cinema.  

Arrivederci Berlinguer! è un film concerto: le musiche di Massimo Zamboni commentano i materiali d’epoca provenienti dal documentario L’addio a Enrico Berlinguer, che fu realizzato durante i funerali del segretario del PCI da alcuni dei più importanti registi italiani. Tra i molti, Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Roberto Benigni, Carlo Lizzani, Giuliano Montaldo, Ettore Scola e Gillo Pontecorvo si misero dietro alla macchina da presa per omaggiare questo straordinario leader, venuto improvvisamente a mancare l’11 giugno 1984. Queste scene della cerimonia sono assemblate assieme ad alcune riprese di Enrico Berlinguer durante la sua attività politica, in un montaggio che vuole restituire all’oggi tutta l’umanità, la forza e la dignità di un personaggio centrale nella politica italiana degli anni Settanta e Ottanta.  

“Abbiamo cercato di ridurre il senso celebrativo/liturgico del filmato originale legato a quei tempi e di privilegiare il rapporto umano, caldo e vivo, che Berlinguer riuscì ad avere con le masse popolari” – commentano i registi – “Nel nostro nuovo assemblaggio abbiamo inserito il Berlinguer vivente ad intervallare i tempi espansi della lunga cerimonia. Questo attraverso un’attenta selezione di una serie di filmati messi a disposizione dall’AAMOD nei quali si mostra l’affetto e la partecipazione della gente verso il suo leader, in un rapporto simbiotico di incontro che ne cementa nel tempo la relazione”. 

Il montaggio è pensato in chiave emozionale, per coinvolgere il pubblico poggiandosi sulle composizioni musicali: la reiterazione del gesto, le folle, la commozione delle donne, dei politici, delle masse operaie, degli ultimi e dei capi di stato, i pugni alzati: tutto questo diventa sinfonia visiva e musicale allo stesso tempo.  

Il bicchiere mezzo pieno

Di Marco Fortunato

Arrivati al giro di boa dell’anno proviamo a tracciare un bilancio di questi primi 6 mesi dell’anno (o ultimi, se vogliamo considerare la stagione cinematografica che va da settembre a giugno), fare il punto sull’attuale situazione del mercato e ipotizzare le prospettive del prossimo futuro.

Partiamo dal passato: com’è andata finora in questi primi 6 mesi del 2024? Le previsioni erano critiche, soprattutto in ragione degli strascichi dello sciopero degli sceneggiatori che, effettivamente, hanno notevolmente impoverito l’offerta, soprattutto quella più “commerciale”. Decisamente meno problematica la situazione del comparto d’essai i cui titoli, in particolare quelli usciti nel primo (pensiamo a Il ragazzo e l’airone, Perfect Days, La zona d’interesse)hanno raccolto degli incassi decisamente al di sopra delle aspettative. Un risultato a cui si è aggiunto il tutt’altro che trascurabile contributo di C’è ancora domani che, pur essendo uscito ad ottobre, ha continuato a raccogliere esiti eccezionali nella coda della sua programmazione. La distanza con i dati del prepandemia era ancora molto alta (oltre il -20% in meno d’incasso sul 2019) ma in generale il clima che si respirava era positivo, e sembrava che il cinema fosse tornato stabilmente ad essere tra le alternative per impiegare il proprio tempo libero.

Dopo Pasqua, la svolta. Inaspettata, e fortemente negativa. Malgrado un fattore meteorologico assai favorevole, caratterizzato da una primavera eccezionalmente piovosa (soprattutto al Nord) incassi e presenze hanno iniziato a scendere repentinamente e inesorabilmente. “Pessimo” e “terribile” sono stati aggettivi ricorrenti nelle più autorevoli analisi dei mesi di aprile e maggio che hanno pesantemente scavato un solco non solo rispetto ai dati prepandemia ma anche a quelli del 2023. Ad aprile si è incassato la metà rispetto allo stesso mese del 2019 (circa 30 milioni in totale, poco più di quanto si fece nel 2022 e molto peggio del 2023). A maggio il dato è stato ancora peggiore e non si è nemmeno raggiunto l’incasso del 2022, tanto da ipotizzare il temuto sorpasso dei risultati del 2023 sul 2024. Giugno è stato un giano bifronte. Se da una parte ha portato in dote l’eccezionale risultato di Inside Out 2 , miglior esordio al botteghino della storia del cinema d’animazione, che sta incassando cifre da capogiro (mentre scriviamo ha ampiamente superato quota 30 milioni di euro) dall’altra ha confermato le forti criticità di tutto il resto dell’offerta che ha raccolto davvero molto poco, troppo poco per essere considerata sostenibile. Insomma, il sorpasso alla fine non c’è stato e al 30 giugno gli incassi del 2024 sono superiori a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente. Ma solo grazie ad Inside Out 2.

Dall’euforia alla (quasi) disperazione – e in questo passiamo all’analisi del presente – il primo semestre dell’anno è stata una sorta di riassunto della tradizionale volatilità del mercato, delle sue cicliche criticità ma anche delle sue potenzialità. Un mercato ancora sofferente, come dimostra l’oggettiva e preoccupante distanza con i dati del prepandemia, che sembra non aver superato i suoi cronici difetti, a partire dalla stagionalità alla sovraproduzione. L’estate (che per la settima arte significa da maggio in poi) continua ad essere ancora troppo povera di film, soprattutto italiani. Ma quest’anno colpa degli europei dirà qualcuno, o forse delle Olimpiadi diranno altri, fatto sta che la pochezza dei listini estivi è disarmante. E solo un anno fa ci eravamo illusi di aver superato questo problema dimostrando che l’interesse del pubblico è vivo anche nei mesi più caldi. L’estate di quest’anno sta dimostrando che purtroppo c’è ancora molta strada da fare. E poi la sovrabbondanza di titoli: a maggio sono usciti 66 film, in 31 giorni. Più di due film al giorno, la maggior parte dei quali usciti in una manciata di sale e sconosciuti ai più, in particolare al pubblico. Forse è il caso di chiedersi a cosa e a chi servono questi film? Cosa rappresenta la sala per essi? E se siano un aiuto o un ostacolo alla crescita del mercato. E avere il coraggio di agire di conseguenza.

E ora veniamo al futuro. Sulla carta il secondo semestre del 2024 si annuncia ricco di grandi potenzialità. Parthenope di Paolo Sorrentino, Joker: Folie à Deux di Todd Philips, Napoli, New York di Gabriele Salvatores,passando per Cattivissimo me 4 e Oceania 2 fino ad arrivare a Mufasa: il re leone sono solo alcuni dei film che dovrebbero arrivare in sala da qui a fine anno, riportando pubblico e incassi.

Basteranno? Difficile dirlo, certo che – imparando dal passato e dal presente – l’auspicio è che si possa cercarne di trarre da ognuno di questi titoli il massimo risultato possibile. Come fare dovrebbe essere piuttosto semplice: per prima cosa servirà un coordinamento delle uscite evitando, dove possibile, sovrapposizioni tra titoli che possano riferirsi allo stesso target (fino a che non avremo i numeri di un mercato come quello francese fare uscire ad esempio tre commedie romantiche nella stessa settimana significa condannarne due alla sparizione pressoché immediata dai cinema), poi serviranno campagne di comunicazione mirate e soprattutto ampie. Non dimentichiamoci l’effetto Barbie che l’estate scorsa fu al centro di un’operazione di marketing a livello mondiale che interessò settori merceologici che poco o nulla avevano a che fare con la settima arte e il cui effetto non giovò solo agli incassi del film ma servi da traino all’intero mercato riportando il cinema al centro dell’attenzione non solo culturale ma soprattutto sociale. Serviranno infine regole chiare e certe per la tanto attesa riorganizzazione dell’intera filiera cinematografica: tax credit produzione, sostegno ai festival, finestre cinematografiche sembrano aspetti tecnici ma sono strumenti centrali per assicurare futuro e stabilità al mercato. Si tratta di temi sul tavolo da tempo che, anche in questi mesi, sono stati ignorati o messi in pausa causando un pericoloso stallo i cui effetti sono destinati a vedersi nei prossimi mesi e anni. Sarebbe quantomai urgente affrontare seriamente e in maniera complessiva tutti questi aspetti, fondamentali per la crescita del mercato.

Insomma, il bicchiere è a metà: mezzo vuoto, o mezzo pieno a seconda dei punti di vista. A noi piace immaginarlo mezzo pieno anche perché siamo convinti che ci sia la consapevolezza delle soluzioni da mettere in campo e che basti trovare la volontà di dedicarci tempo e risorse.